SUI PALCOSCENICI ITALIANI
1/2) Il Teatro Stabile di Roma mette in scena al Teatro Valle "Il Mercante di Venezia" di Shakespeare per la regia di Ettore Giannini. Scene e costumi di Lila De Nobili. Interpreti principali: Tino Carraro e Paolo Stoppa (nelle foto) affiancati da Rina Morelli.
3) Al Teatro Romano di Verona in scena "Romeo e Giulietta" di Shakespeare nella versione in tre atti di Gerardo Guerrieri. Regia e scene di Franco Zeffirelli. Costumi Peter Hall. Musiche di Nino Rota. I principali intepreti: Giancarlo Giannini e Anna Maria Guarnieri (nella fotografia), Ave Ninchi, Paolo Graziosi, Alfredo Bianchini, Osvaldo Ruggeri e Marina Dolfin.
4) Il Teatro Stabile di Bologna presenta "Candida" di George Berard Shaw. Regia di Mario Ferrero. Tra i protagonisti Ruggero Miti, Laura Adani e Aroldo Tieri (ritratti nella fotografia).
5) Massimo Foschi (nella fotografia con Paila Pavese) è il protagonista del "Don Giovanni" di Molière messo in scena a Milano al Teatro San Babila dalla Compagnia del Teatro Romeo diretta da Orazio Costa. Oltre ai due citati attori sul palcoscenico anche Antonio Meschini, Rita Di Lerrnia, Roberto Herlitzka.
6) Giuliana Rivera e Anna Bruno (nella fotografia) insieme a Giuni Marchesi, Elio Liotta e Aldo Pierantoni somo protagonisti della nuova commedia di Quintavalle "Le sbarbine" presentato dal Teatro delle Novità per la regia di Maner Lualdi.
7) In scena a Milano al Teatro Odeon Tino Scotti e Piero Mazzarella (nella fotografia) nello spettacolo comico di Luigi Lunari "Per un paio di mutandine". Regia Carlo Colombo. Scene Remo Baratti. Musiche di Raoul Ceroni. Accanto ai due protagonisti tra gli altri: Rino Silveri, Liliana Chiari, Ennio Croggia, Elena Borgo.
8) In scena a Roma al Teatro Fiammetta il cabater dei Gufi in "Il Teatrino dei Gufi" autori e interpreti Gianni Magni, Roberto Brivio, Nanni Svampa e Lini Patruno (ritratti nella fotografia).
Da SIPARIO N. 227 Marzo 1965:
la lanzichenecca di Vincenzo Di Mattia
Regia di Virginio Puecher. Scene di Carlo Tommasi. Costumi di Enrico Job.
Personaggi e interpreti:
Cosimo ARNOLDO FOA', Giuditta ILARIA OCCHINI, Rutilio SANDRO MERLI Tancredi UMBERTO CERIANI, Zenone ATTILIO ORTOLANI, Ubaldino ALFIO PETRINI, Riga/Giustiniano PARIDE CALONGHI, Alberico/Stauber BOB MARCHESE, Uguccione CESARE POLACCO, Il Vescovo Agostino/Il funzionario ARMANDO ALZELMO, L'Albigese/Leonardo ALVARO PICCARDI, Il cappellano/il funzionario SANDRO DORI, Ottavio ALVARO PICCARDI, Giustiniano PARIDE CALONGHI, Pier Luigi il suonatore PIETRO BUTTARELLI, gastone/terzo cittadino IVAN CECCHINI, Taddeo GIORGIO PIAVERI, Il Duca/secondo cittadino GUIDO GHEDUZZI, Primo funzionario ALFONSO CASSOLI, Primo soldato/Primo straccione GIANCARLO CAJO, Soldato PIERLUIGI MENEGAZZO, Secondo straccione RUGGERO DONDI.
La scena. Un salone. Pochi mobili. Davanti a una finestra: un cannocchiale. Alle pareti: una grande mappa dell'Italia e arazzi a soggetti rurali tipici di bassorilievidel XIII secolo: come la semina, la raccolta delle rape, l'uccisione del maiale, il trasporto del grano. Epoca: metà del XV secolo.
ATTO PRIMO
1° Esperto - Qui, pace.
2° Esperto - Qui, pace.
3° Eperto - Qui, pace.
1° Esperto - Qui, Malatesta, una possibilità di conflitto c'era. La diplomazia che fa? La strobca.
2° Esperto - Non c'è che un rimedio: cercare altri mercati.
3° Esperto - Dove?
1° Esperto - Sulla luna?
3° Esperto - Se c'è crisi di sovrapproduzione...
1° Esperto - ... dovunque.
3° Esperto - La mano d'opera scende in Italia...
1° Esperto - ... figuriamoci!
3° Esperto - Esportano svizzeri, che vuol dire:
1° Esperto - Che i mercati sono saturi.
3° Esperto - L'avevamo il nostro bel mercato!
2° Esperto - Venezia ... Milano ... Firenze ...
3° Esperto - Il triangolo del maggior consumo.
1° Esperto - L'azienda qui al centro. Situazione eccellente.
3° Esperto - Casi bellici ogni giorno... di conseguenza forniture.
1° Esperto - Spese di spedizione ammortizzate subito. Bastava un saccheggio... intorno era tutto un cantiere.
3° Esperto - Firenze. Pensate, Firenze il vertice estremo del triangolo... com'era stimolante in una econonia di mercato ...
2° Esperto - Firenze! Il vertice estremo del triangolo io lo porrei a Roma. Roma non consuma? Consuma e come!
3° Esperto - Ci risiamo Roma. Quante volte te lo devo ripetere. Roma vuol dire Papato: e il Papato è un vertice... pericoloso. In un conflitto non si serve solo di prodotti convenzionali, ma ricorre a prodotti soprannaturali: interdetti, scomuniche ... in altri termini un mercato torbido, incontrollabile. Una ditta seria deve tener conto di questi elementi.
1° Esperto - No... No...
...
...
SUI PALCOSCENICI ITALIANI
1) Al Teatro delle Arti di Roma "Il sole e la luna" di Guglielmo Biraghi. Regia di Giancarlo Zagni, scena di Mischa Scandella. I due interpreti: Alida Valli (Pia) e Warner Bentivegna (Mario).
2) Al Teatro Eliseo di Roma "La pietà di novembre" di Franco Brusati per la regia di Valerio Zurlini e le scene di Pierluigi Pizzi. Tra gli interpreti Anna Proclemer e Giorgio Albertazzi (nella fotografia), Sergio Tofano e Diana Torrieri.
3) Dopo il debutto del 1961 al Teatro Laboratorio di Roma ritorrna nella stessa città "Pinocchio" di Carmelo Bene.
4) Il Piccolo Teatro della città di Milano vede in scena "I mafiosi" di Giuseppe Rizzotto nel libero adattamento di Leonardo Sciascia per la regia di Fulvio Tolusso. Scene e costumi di Ezio Frigerio. Tra i protagonisti Franco Graziosi e Glauco Onorato (nella fotografia)
5) In scena a Napoli "Vestire gli ignudi" di Luigi Pirandello per la regia di Giuseppe Patroni Griffi, scena di Ferdinando Scarfiotti. Nel ruolo di Ersilia Adriana Asti (nella fotografia con Gabriele Ferzetti). Nella commedia anche Renzo Montagnani, Enzo Tarascio, Gino Percice.
6) A Torino "La tragedia di re Riccardo II" di Shakespeare con la regia di Gianfranco De Bosio. Scene e costumi Emanuele Luzzati. Nel ruolo proncipale Glauco Mauri (nella fotografia) al suo fianco: Gianfranco Ombuen, Andrea Bosic, Giulio Oppi, Mimmo Craig, Mario Piave e Leda Negroni.
7) "Le Troiane" di Euripide adattato da Sartre con la regia di Fulvio Tolusso. Gli interpreti: nella fotografia Lina Volonghi (Ecuba), Valentina Fortunato (Andromeda), Carla Gravina (Cassandra), Anna Nogara (Elena) Gigi Pistilli e Franco Mezzera.
8) Al Teatro Eliseo di Roma è di scena Luigi Pirandello con "Il giuoco delle parti". Regia di Giorgio De Lullo, scena di Pierluigi Pizzi. I protagonisti: Romolo Valli, Rossella Flak e Carlo Giuffrè.
Da SIPARIO N. 235 Novembre 1965:
FESTIVAL DELLA PROSA CITTA' DI VENEZIA
CARTELLONE (21 settembre - 5 ottobre)
IWONA, PRINCIPESSA DI BORGOGNA di Witold Gombrowicz. Théàtre de Bourgogne. Regia: JorgeLavelli. Scene e costumi: Krystyna Zachwatowicz. Musiche: Jean Pierre Guezec. Teatro del Ridotto 21 settembre.
LA CELESTINA di Fernando De Roias (riduzione di Alejandro Casona). Comapgnia Lopes De Vega di Madrid. Regia: Josè Osuna. Scene: maniel Mampaso. Costumi: Emilio Burgos. Teatro La Fenice 23 settembre.
LA VENETIANA di Giovan Battista Andreini (traduzione e riduzione di Giovanni Poli). Compagnia Stabile di Palazzo Durini, Milano. Regia: Giovanni Poli. Scene e costumi: Mischa Scandella. Musiche G. G. Gastoldi. Teatro La Fenice 28 settembre.
FRANKENSTEIN spettacolo drammatico creato da The Living Theatre Company New York sotto la direzione di Julian Beck e Judith Malina. Regia: Beck e Malina. Scene: Beck. Novità assoluta. Teatro La Perla, Lido 26 settembre.
GIRO D'ITALIA di Luciano Codigola. Studio Romano di Teatro. Regia: Mario Missiroli. Scene: Carlo Tommasi. Novità assoluta. Teatro La Fenice 3 ottobre.
ZIP ZAP LIP... E LA GRANDE MAM ALLE PRESE CON LA SOCIETA' CONTEMPORANEA di Giuliano Scabia (da un'idea di Carlo Quartucci). Teatro Studio delle Stabile di Genova. Regia: Carlo Quartucci. Montaggio, scene e costumi: Emanule Luzzati. Montaggio sonoro: Gino Marinuzzi Jr. Teatro del Ridotto 30 settembre.
LES BONNES di Jean Genet. COMEDIE di Samuel Beckett. LE TABLEAU di Eugene Ionesco. RAPPORT POUR UNE ACADEMIE di Franz Kafka. Compagnia di Jean Marie Serreau Parigi. Teatro del Ridotto 5 ottobre.
FOTOGRAFIE:
1) Scena d'insieme di "Iwona"
2) Edda Albertini "La venetiana"
3) "Frankenstein" la costruzione della cratura
4) "Frankenstein" le opere di Ibsen
5) Mario Valdemarin, Edmonda Aldini e Walter Ravasini in "Giro d'Italia"
6) Walter Ravasini e Edmonda Aldini "Giro d'Italia"
7) Danielle Van Bercheyeke e Toto Bissainthe in "Les bonnes"
SCENOGRAFIA 1965
Immagine 1 FRANCO ZEFFIRELLI "La lupa" di G. Verga. Regia F. Zeffirelli
Immagine 2 GIANNI POLIDORI "Troilo e Cressida" di W. Shakespeare. Regia di L. Squarzina. Teatro Stabile di Genova
Immagine 3 EMANUELE LUZZATI "L'Anconitana" di Ruzzante. Regia di G. De Bosio. Teatro Stabile di Torino
Immagine 4 PIERLUIGI PIZZI "Le tre sorelle" di A. P. Cechov. Regia di G. De Lullo. Compagnia De Lullo - Flak - Valli - Albani
Immagine 5 FERDINANDO SCARFIOTTI "La governante" di V. Brancati. Regia di G. Patroni Griffi. Compagnia Proclemer - Albertazzi
Immagine 6 LUCIANO DAMIANI "Le baruffe chiozzotte" di C. Goldoni. Regia di G. Strehler. Piccolo Teatro di Milano
Immagine 7 MISCHA SCANDELLA "Sotto il sole di Satana" di G. Bernanos. Regia di J. Quaglio. San Miniato Istituto per il dramma popolare
Immagine 8 TULLIO COSTA "Il mistero" di S. D'Amico. Regia di O. Costa. Piccolo Teatro di Milano
Dal periodico settimanale CINEVITA N. 56 Aprile 1943:
L'ORGANIZZAZIONE DISTRIBUTRICE ITALIANA - TITANUS "PRESENTA"
L'ANGELO BIANCO
PRODUZIONE TITANUS
Dal romanzo di Rindi e Salvoni: " I FIGLI DI NESSUNO"
PERSONAGGI E INTERPRETI: EMMA GRAMATICA (Marchesa Caroni) - BEATRICE MANCINI (Maria - Suor Francesca) - ELENA ALTIERI (Contessa Clara) - CESARINO BARBETTI (Cristino) - GIUSEPPE ADDOBATI (Marchese Carani) - FILIPPO SCELZO (Il guardiaboschi) - MARCELLO GIORDA (L'Amministratore)
Regia di Giulio Antamoro e Federico Sinibaldi
Foto: Vasell
UNO E DUE: MARIA MELATO
Di Ferdinando Palmieri
Accadde questo: che alle recite di Maria Melato, gli spettatori più giovani siamo noi quarantenni. Noi siamo, o Maria, gli ultimi fedeli: noi che eravamo fanciulli al tempo delle sartine singhiozzanti sui mesti casi della Marcia Nuziale, al tempo del lancio dei fiori, dopo l'ultimo atto della Falena, già dai loggioni e su dalle platee; e voi, Maria, guardavate con stupefatta umiltà il vostro pubblico estasiato, il quale vi acclamava anche per la grazia disadorna dei vostri sorrisi riconoscenti. Affettuose bufere. Vi rivedo magra e vibrante alla ribalta: prima con Annibale Betrone, che ansimava discreto: poi - al quinto o sesto applauso - sola. Sola tra i fiori: sola fra le lagrime: sola con i vostri grandi occhi carbonari. Era domenica. Io non andavo a teatro, in quegli anni, che la domenica di pomeriggio: la sera bisognava dormire, e la mattina, levarsi per la scuola. Saggezza antica. Maria Melato, giorno di festa della mia adolescenza. Gli ultimi fedeli, gli ultimi laudesi, vengono a voi, Maria, da un giorno di festa come il mio, da un palchetto familiare di terz'ordine: sono di certo, i remoti affascinati fanciulli di quelle "diurne" inondate di solidali sospiri.
Sospiri e omaggi ora svaniti. Da una decina di anni accadde questo: che una stima senza amore accompagna la melodiosa attrice. Gli spettatori nuovi si inchinano alla valentia raccomandata dai fedeli: ma restano a casa. Nè il repertorio soccorre. In una parola Maria Melato non è "moderna". "Moderno" è aggettivo equivoco: vorrei sapere, poniamo, che vi è di "moderno" in certe commedie che pur sollecitando l'appassionato consenso delle nostre platee più raffinate; o in certi attori che sono la sottile delizia della nostra raggiante "intellettualità". A ogni modo Maria Melato non obbedisce al gusto, al tormento, alle eleganze delle meningi di oggi; e noi siamo l'estrema guardia d'onore. Una sera o l'altra io getterò a Maria Melato una rosa; sebbene sia superato anche il "lancio delle rose". Ultima rosa di uno spettatore romantico alla soave superstite di un romantico naufragio. Le sartine, oggi, vanno al cinema; o preferiscono, a teatro, le spirituali eleganze di Vittorio De Sica e di Elsa Merlini, e poi, non singhiozzano più. Invano Maria Melato freme, supplica, si cava dall'anima l'amore ferito, la disperzione funesta, le battute dell'addio, la poesia della rinuncia; invano tornano sui cartelloni Dionisia e Tosca; invano si svolge sul palcoscenico il gran tressette della malinconia; invano le sedotte gridano: "salvate l'innocente!", o le mogli tradite flauteggiano, nell'ombra del crepuscolo, l'elegia del cuore infranto, o le amanti folle si sacrificano per improvvisa lucidità mentale, o le signore ancora belle, ma non ancora giovani si sciolgono con lunghe pause "intimiste" o con rumorosi sfoghi, dalle tentazioni vespertine... invano. Le fanciulle, le mogli, le amanti, le signore tentate non ascolano più Maria Melato, non si riconoscono più in quella voce ondosa. Maria Melato era una confessione; ma oggi le ascoltatrici non si pentono più. Cordiali bufere degli anni andati intorno al diffuso patire di Maria. Vecchia Arena del Sole in Bologna, nelle "diurne" popolane del lunedì: "sei grande, sei grande!". Sedotte e sedotti si agitavano, con il viso innaffiato sotto la ribalta. E quella volta - Natale 1923 - allo "Sperimentale" di Ruggi, per il ritorno di Maria dall'America? Due discorsi ascoltammo. Uno in nome dell'intellettualità, l'altro in nome delle "ammiratrici operaie". Due discorsi, un'offerta di fiori e un'offerta di uva. Nel mezzo l'attrice. "Io non so improvvisare" fu la risposta. "Lasciatemi leggere il mio ringraziamento". Cara, dolce, umana semplicità… (continua)
Da TEATRO SCENARIO - N. 7 - 1 Aprile 1953:
UN NUOVO TEATRO UNIVERSITARIO E' SORTO A VENEZIA
Con la rappresentazione di un poco noto capolavoro goldoniano "Le Massere", messo in scena dal regista Giovanni Poli, si è inaugurato a Venezia, nel Palazzo Cà Giustinian, il nuovo teatro universitario "Cà Foscari". In scena nei vari personaggi: Antonietta Nicotra, Lilli Scarpa Cagnaccio, Maria Pia Colonnello, Cesarina Vighy, Virgilio Baccardi, Lydia Cosma, Gian Campi, Ines Thomas.
Nelle fotografie:
1 - Nicotra (Gnese) e Baccardi (Sior Biasio)
2 - Cosma (Costanza), Campi (Titta) e Thomas (Dorotea)
3 - La sala
in alto: Scarpa Cagnaccio (Dona Rosega), Nicotra (Gnese) Colonnello (Zanetta) e Vighy (Meneghina).
Da COMOEDIA - N. 5 - 15 Maggio 1930:
LE GRANDI RAPRRESENTAZIONI CLASSICHE - LA TRAGEDIA GRECA A SIRACUSA
In scena: "Agamennone" e "Ifigenia in Aulide"
Le recite della "Primavera ellenica" che un gruppo di audaci ebbe l'ardire di organizzare - fra lo scetticismo e l'ostilità di molti - per la prima volta nel lontano 1914 e che la nuova Presidenza dell'Istituto Nazionale del Dramma Antico ha voluto ripetere anche quest'anno, sono state coronate da un successo addirittura clamoroso. L'immensa conchiglia, come ventiquattro secoli fa, si è nuovamente rianimata: gli spazi muti, ma concordamente sonori del teatro hanno infatti ospitato migliaia e migliaia di spettatori piovuti a Siracusa da ogni parte del mondo...
Giuseppe Magri
Nelle fotografie:
1) Agamennone reduce dall'espugnazione di Ilio, arriva alla Reggia di Argo.
2) Corrado Racca è Agamennone.
3) Evelina Paoli è Clitennestra.
4) Una bella e suggestiva scena di "Ifigenia in Aulide".
5) Giovanna Scotto è Ifigenia.
6) Giovanni Giachetti è Menelao.
Da COMOEDIA - N. 8 - 15 Agosto 1930:
LA DUCHESSA DI BERRY ovvero "La romantica avventura" commedia eroicomica in 4 atti di GUIDO CANTINI
(Rappresentata la prima volta la sera del 27 novembre 1929al Teatro Valle di Roma dalla Compagnia di Dina Galli. Interpreti principali Dina Galli, E. Ferrero, U. Cesari, Giovanni Cimara).
PERSONAGGI: MARIA CAROLINA DI NAPOLI DUCHESSA DI BERRY - EULALIA DI KERSIABEK - MADAME DENIAUD - IL CAPORALE BERTON - MICHARDIER - POLLY - DENIAUD - IL CONTE DE MESNARD - IL BARONE DE LORETTE - ARMAND DE SAINT'ANDRE' - MARTIN - IL SERGENTE MARNAC - IL CAPORALE DUVAL - TRE SONATORI GIROVAGHI - SOLDATI
Atto Primo: IL SESTO NOME
La scena rappresenta l'aia di una corte colonica che si vede con la sua porta grande, le sue finestre quadrate, a sinistra. Nel fondo, tra due file d'alberi, corre un torrente. A destra, alberi che si perdono all'infinito. Notte di Maggio, dolcissima.
SCENA PRIMA Deniaud, Madame Deniaud
(Deniaud e sua moglie, fermi sul fondo, sulla riva del torrente, scrutano l'oscurità della notte)
DENIAUD (piano alla moglie) - Senti nulla?
M.ME DENIAUD - Nulla
DENIAUD - Rumor di remi nell'acqua del torrente?
M.ME DENIAUD - Nulla.
DENIAUD - A quest'ora dovrebbero già esser arrivati. Che ore sono?
M.ME DENIAUD - Sono sonate tre ore al campanile di Genèton.
DENIAUD - Perché non li abbiamo presi?
(M.me Deniaud si fa il segno della croce)
DENIAUD - Cominciano a esserci troppi soldati nel paese.
M.ME DENIAUD - Che donna piena di coraggio! Da un mese, da quando è sbarcata nelle vicinanze di Marsiglia, dicono che dorma nei cascinali, nelle stalle, sotto gli alberi come i mendicanti...
DENIAUD - O come i soldati.
... ... ...