… quando nell’ottobre del 1978 calcai per la prima volta le assi di un palcoscenico e il sipario si aprì, le cose che mi colpirono furono in modo particolare due: il silenzio e il buio.
Un silenzio che non era SILENZIO perché dalla platea provenivano ovattati colpi di tosse, mormorii di ammirazione e diversi rumori smorzati. Un buio che non era BUIO poiché nella penombra della sala s’intravvedevano le sagome degli spettatori delle prime file, le targhette verdi alle pareti che indicavano le uscite di sicurezza e le lucette bianche che segnalavano i gradini della balconata.
Da quella fantastica e indimenticabile sera sono passati anni … tanti … forse troppi. Io continuo a calcare palcoscenici, a recitare e allo stesso tempo proseguo nella mia personale ricerca di materiale cartaceo legato al mondo teatrale del passato. Programmi di sala, locandine, riviste d’epoca che con il trascorrere degli anni sono divenuti/e una testimonianza preziosa di un teatro e di un mondo che ormai non esiste più.