15 Agosto 1940 - Anno XVI - Numero 336
IL DRAMMA
Quindicinale di commedie di grande successo diretto da Lucio Ridenti - Società Editrice torinese - Torino
- In questo numero:
- A CHE SERVONO QUESTI QUATTRINI il testo completo della commedia in tre atti di Armando Curcio rappresentata dalla Compagnia de Filippo - NELL'OMBRA DELLA VALLATA dramma in un atto di John Millington Synge, versione italiana di Carlo Linati - SULL'ACQUE TENEBROSE di William Butler Yeats - Ricordo (di Ercole Moggi) - Il teatro italiano in Germania - Commedie nuove - Termocauterio...
- In copertina: Romano Calò (Disegno di Acqualagna)
Romano Calò
Esiste un destino degli attori sulla scena; per quanti sforzi faccia Luigi Cimara a togliersi di dosso, oggi, l'aureola di eterno amoroso, forse non vi riuscirà, come non vi riuscì mai Flavio Andò; nè Gandusio potrà mai interpretare personaggi drammatici, nè Romano Calò, forse, riuscirà mai più a non essere l'eterno "poliziotto" che in tre ore di spettacolo riesce a scoprire tutti i delitti. Delitti di "spettacoli gialli" naturalmente, chè questo genere è omai legato al suo nome, alla sua bravura, alla sua particolare attitudine direttoriale nel comporre orchestralmente quell'insieme soprattutto necessario che fa la perfezione di uno spettacolo giallo. Nel periodo di maggior successo del "repertorio giallo" diversi attori bravissimi tentarono il genere, ma poterono ritornare facilmente alla loro strada; il pubblico li aveva soltanto ascoltati; in Calò, invece, gli spettatori trovarono tanta perfezione da non poterlo immaginare poi diversamente. Il destino artistico di Calò sembrò segnato, nè valse un lungo riposo a dimenticare il suo tipo. In questi mesi, riprendendo al Teatro Nuovo di Milano gli spettacoli gialli, sotto l'insegna fortunata di Remigio Paone (Errepi), Romano Calò ha visto rinnovare il suo "vero" e grande successo. La ripresa del "Processo di Mary Dugan" ha toccato le diciottomila lire di incasso. Nè bisogna dimenticare che siamo in estate e in un periodo eccezionale della vita della Nazione. Valore della commedia, può darsi; valore di tutti gli interpreti, è certo; ma soprattutto richiamo di un grande nome negli spettacoli gialli: Romano Calò.