Da IL DRAMMA Num. 243 Dicembre 1956:
- L'Opera dei pupi siciliani al Piccolo Teatro di Milano
Autore: Redazione
L'OPERA DEI PUPI SICILIANI AL PICCOLO TEATRO DI MILANO
L'Opera dei pupi di Francesco Sclafani, ha mostrato la propria bravura il primo dicembre, a Milano, in un ambiente di eccezione - il Piccolo - e per un certo suo pubblico particolare, senpre attratto dalle manifestazioni di carattere. Lo spettacolo è stato inframmezzato da canti e voci dell'isola, cioè da alcuni cantastorie, che con Ie loro nenie e i loro ritmi, hanno fatto conoscere uno degli aspetti più curiosi della tradizione popolare siciliana. I "cantastorie" giunti a Milano (Orazio Strano, Cicciu Busacca c Cicciu Platania) sono stati presentati dal poeta dialettale lgnazio Buttitta. Sono artigiani che suonano e cantano, ponendo in rima con accompagnamento di chitarra, storie ingenuamente tragiche di ragazze rapite, madri disperate e amori infranti, fino alla donna tagliata a pezzi con quel che segue. Un incanto di ingenua meraviglia. Sono stati molto applauditi. ln due intermezzi (pochi) hanno recitato i "Pupi", suscitando un vero entusiasmo. Eligio Possentì ha scritto: "Ospiti graditissimi apportatori della più genuina tradizione isolana, di gusto culturale e popolare al tempo stesso, rievocatori di due mondi; quello cavalleresco e quello della fantasia mediterranea. Vestiti in snaglianti e lucenti corazze, il capo di legno coperto da elmi piumati e splendenti, marionette d'alto liguaggio, interpreti disarticolati dei paladini ardimentosi affidati alle esperte manovre dei reggitori dei fili, si azzuffano in corruschi combattinenti, in duelli terribili. Non poca storia dell'arte drammatica siciliana proviene dall'Opera dei pupi. Basti dire che i due grandi attori Giovanni Grasso e Angelo Musco hanno avuto le loro origini tra le marionette".