Da SIPARIO N. 137 Settembre 1957:
- La "Beatrice Cenci" di Moravia in scena a Senigalia
Autore: Lamberto Trezzini
LA "BEATRICE CENCI" DI MORAVIA
Nella splendida cornice della rocca di Senigallia, è stata finalmente rappresentata in Italia, il 5 agosto con la regia di Vito Pandolfi, quella "Beatrice Cenci" di Alberto Moravia, sebbene pubblicata da "Botteghe Oscura", or è qualche tempo è rappresentata di fronte a pobblici sud americani, ancora costituiva una novità assoluta per l'Italia. Si è anzi assistito a questo paradosso, per quanto scene e costuni fossero pronti fin dalle rappresentazioni sudamericane di circa due anni fa, il dramma del più noto scrittore italiano vivente non aveva trovato sino ad oggi una compagnia primaria che lo rappresentasse. Più volte e da più parti si è sentito dire che l'opera non avrebbe portato con sè "sovvenzioni". Ci è voluto così un complesso occasionale, sia pure dignitosissimo e affiatato come quello del Pandolfi, poiché la Beatrice Cenci moraviana, iniziasse da Senigallia il giro di alcune piazze teatrali della provincia, come San Geminiano e Fiesole...
La Beatrice costituisce la terza fatica di Moravia drammaturgo, dopo Gli indifferenti e La Masherata...
Moravia nel narrare teatralmente la vicenda, prende le mosse dalla Rocca della Petrella, dove Beatrice è stata rinchiusa prigioniera con la madre dal padre Francesco, uomo spietato. La tragedia si svolge con impressionante vivezza; dal tentativo di Beatrice di far pervenire segretamente un messaggio per essere liberata ad uno zio e al fratello Giacomo che vivono a Roma...