Dal Programma COMPAGNIA COMICA DI PROSA NINO TARANTO 1956:
- Dalla rivista al teatro di prosa...
Autori: Ufficio stampa - Catalani
Passando dalla scena di rivista a quella di prosa, Nino Taranto scioglie un voto, quello di tornare al genere nel quale per molti anni il pubblico napoletano lo acclamò e lo predilesse; quello di far rivivere, con un complesso artistico degno ed armonico, un repertorio caro al suo spirito, espressione genuina e purissima della poesia, dell'umorismo e del colore di Napoli: quello di legare il suo nome ad una compagnia che si riallacci alle tradizioni gloriose del teatro napoletano, con la scelta di commedie classiche e moderne insieme, tendendo continuamente l'orecchio alle voci più vive e più fresche del teatro vernacolo. Per questa ragione la stampa italiana ha accolto con entusiasmo il passaggio di Nino Taranto dalla rivista alla prosa. E gli spiriti più avveduti, tutti coloro che credono ancora nella virilità del nostro teatro di prosa tutti coloro che amano Napoli, sorreggeranno con calore lo sforzo nobilissimo di questo nostro caro e grande attore che abbandona le strade facili per una via più ardua anche se più luminosa.
GLI AUTORI - Da SALVATORE DI GIACOMO, il grande poeta napoletano autore di “O Voto” e di “Assunta Spina” idilliaco e nostalgico, limpido, musicalissimo e raffinato; a ROBERTO BRACCO, autore de “Il piccolo Santo”, dovizioso e nobile nella sua ricca fluidità espressiva; a LUIGI PIRANDELLO, il cui nome è profondamente legato ad una rivoluzione nel nostro stile teatrale e nella nostra arte narrativa da ROCCO GALDIERI, sommo dipintore della nostra piccola borghesia, antiletterario e anticonvenzionale; ad ERNESTO MUROLO orgiastico e suggestivo nelle sue cromatiche rievocazioni di ambienti, a LIBERO BOVIO, appassionato e profondo; da ANTONIO PETITO, l'autore attore classico per eccellenza, ad ACHILLE TORELLI, il papà negletto di tutti i commediografi napoletani; fino ai moderni ARMANDO CURCIO, l'autore di “A che servono questi quattrini” e di tante altre commedie comiche, oltre che d'uno spettacolo, “Tarantella napoletana” che fu considerato dalla critica e dal pubblico un modello del genere; a GUGLIELMO GIANNINI, il vulcanico, impetuoso, genialissimo Guglielmo Giannini; a GIUSEPPE MAROTTA dalla vena umoristica così finemente e saporitamente caustica: questi sono gli autori, di cui la compagnia NINO TARANTO rappresenterà alcuni lavori, con le regie di ANTON GIULIO BRAGAGLIA, RICCARDO MANTONI, UGO FASANO, MICHELE GALDIERI, ecc. ecc.
Madrigale
Dunque la tua paglietta non c'è più. Se n'è rimasta chiusa in un baule.
Proprio nel fondo d'un vecchio baule, con la chitarra stanca e il putipiù.
Quant'è che un ragazzino se n'andava per le strade di Napoli a cantare?
Forse era il tempo che Berta filava, certo era il tempo che pare e non pare.
Poi venne finalmente la paglietta quasi buffa e romantica.
Incalzava come un galoppo e s'immedesimava nel riso d'una maschera imperfetta.
Certo eri bravo. Ma non eri tu.
Come volevi essere e ormai sei: ora che la paglietta non c'è più...
E se potessi oggi ti canterei con le rime più belle.
Con un canto che rispondesse all'avara dolcezza,
di quell'amara e magra fanciullezza quando non eri ancora Nino Taranto.
Catalani 16 – 17 novembre 1955