ORNIFLE o "La corrente d'aria" Commedia un quattro atti di Jean Anouilh - Versione italiana di Vittorio Gassman
Regia di Vittorio Gassman. Scene di Giulio Coltellacci - Rappresentata dalla Compagnia Gassman a Milano, il 5 marzo 1957 al Teatro di Via Manzoni.
Nelle fotografie: 1) Vittorio Gassman 2) Gassman con Mario Feliciani 3) Annamaria Ferrero 4) Edmonda Aldini con Gassman
Personaggi e interpreti: VITTORO GASSMAN (Ornifle) MSSIMO DE FRANCOVICH (Fabrizio, suo figlio naturale) MARIO FELICIANI (Machetu, suo amico) EDMONDA ALDINI (La Contessa, sua moglie) MARIA FABBRI (La Signorina Supo, sua segretaria) ADRIANA INNOCENTI (Nenette, sua governante) ANNAMARIA FERRERO (Margherita, fidanzata di Fabrizio) ANDREA BOSIC (Il padre Dubaton) ARMANDO ANZELMO (Il Professor Galopin) GIANFRANCO OMBUEN (Il Dottor Subites) OSVALDO RUGGERI (Un giornalista) ADRIANA VIANELLO (Una giovane giornalista)
ATTO PRIMO
Lo studio di Ornifle. ln scena, camminando su e giù, Ornifle, splendidamente avvolto nella sua veste da camera. Al piano, la signorina Supo, l'accompagnatrice. Qualche accordo di Supo, che lo contempla rapita. A un tratto Ornifle canticchia sull'aria che Supo ha accennato:
ORNIFLE - Oziosa giovinezza / a tutto asservita / per delicatezza / ho perso la vita.
SUPO (in estasi) - Oh, com'è bello!
ORNIFLE - Sì. Disgraziatamente è di Rimbaud.
SUPO - Peccato.
ORNIFLE - Non aver genio è sempre un peccato, ma meno grave in fondo di quanto si crede. Basta che gli altri ce ne attribuiscano: iI che si risolve in una questione di giornalismo. A che ora vengono i fotografi?
SUPO - A mezzogiorno.
ORNIFLE - Un paginone a colori e la copertina. Voi, Supo, non ve ne rendete conto, ma questo è assai più importante dell'ispirazione.
SUPO (ferita) - Permettetemi di non essere abbagliata. La copertina della settimana scorsa era dedicata alla signorina Maria Tampon. E quando dico alla signorina Maria Tampon, dovrei dire al di dietro della signorina Maria Tarnpon.
ORNIFLE - Supo, non denigrate il di dietro della signorina Maria Tampon che ha del talento. Prova ne sia che è celebre e tira un milione e mezzo di copie. Dirò di più, visto che lo si calunnia: è un di dietro provvisto di un grazioso filo di voce.
SUPO (acre) - Ah, se la signorina Tampon fosse brutta!
ORNIFLE - Nessuno avrebbe notato il grazioso filo di voce, d'accordo. Ma la signorina Maria Tampon è squisitamente costruita - il che è molto importante - e noi dobbiarno esser grati al cielo che essa abbia, in più, una voce gradevole. Molto coscienzioso da parte sua. Se il di dietro stonasse, la faccenda sarebbe immorale, ve lo concedo. Combinazione vuole che sia intonatissimo.
SUPO - Mi fa male sentirvi partrare così.
ORNIFLE - Supo, da sette anni che lavoriamo insieme, ho perso il conto delle cose che vi fanno male. La vostra vita sembra essere una perpetua nevralgia.
SUPO - Ho la sventura di esse sensibile, io. E quando vedo un grande poeta come voi...
ORNIFLE - Supo, siete rimasta voi sola in tutta Parigi a credermi un poeta... Ma quand'anche lo fossi... non è un onore per la faccia di un poeta succedere sulla copertina del più popolare settimanale francese al di dietro di una bella ragazza? Questo privilegio insolito accordato ad un viso vi riprova, se necessario, il tono elevato della pubblicazione. Grazie ad essa, comunque, ci saranno mercoledi, e per un'intera settimana un milione e mezzo di imbecilli disposti a credere che io sono un genio. Dopo di che, lo so benissimo, flnirò con i geni delle settimane precedenli, spiegazzata in qualche salotto di dentista - o magari in un cesso di campagna, dopo essere servito sa il cielo a che cosa. Ma in ogni caso ci avrò guadagnato otto giorni d'immortalità. Non è poco.
SUPO (gridando d'improvviso) - Io avrei orrore che si fotografasse il mio di dietro!
ORNIFLE - Supo, questa è un'idea che non verrebbe a nessuno.
SUPO (si alza) - Come potete essere così crudele? Non l'avete mai visto, voi. Nessuno l'ha mai visto.
ORNIFLE - Ecco perchè a nessuno verrebbe l'idea di fotografarlo. Siamo logici. Io - notate - non dubito affatto che sia piacente. Rimettetelo sul suo sgabello, Supo, e rinunziate a una crisi di pianto che ci farebbe perdere troppo tempo. Risuonatemi piuttosto Ie ultime misure. (Supo, ingoiando le lacrime, riprende a suonare. Ornifle canticchia): II giovanotto Amore / Voleva ch'io danzassi / Il giovanotto Onore / Fece avanti tre passi...
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