Dal Programma di sala del TEATRO SAN ROCCO di Seregno - Stagione teatrale 1993/94
- "La famiglia dell'antiquario" di Carlo Goldoni
Autore: Direzione Teatro San Rocco
Seregno (MB). Teatro San Rocco - Stagione teatrale 1993/94
Teatro Stabile del Veneto presenta: "La famiglia dell'antiquario" di Carlo Goldoni
Interpreti: Giulio Bosetti (Pantalone), Marina Bonfigli (Isabella), Sara Bertelà (Doralice), Antonio Salines (Conte Anselmo) Cecilia La Monaca (Colombina), Roberto Milani (Brighella), Giulio Farnese e Camillo Milli (cicisbei)
Regia di Marco Sciaccaluga
In scena il 3/4/5 dicembre 1993
Giulio Bosetti nei duplici panni di attore-capocomico e direttore dello Stabile del Veneto, a quarant'anni di distanza dall'aver preso parte allestimento della Famiglia dell'antiquario con la regia di Gianfranco De Bosi, ridà credito alla "pièce" che Goldoni scrisse nel 1749 per il Sant'Angelo del Medebach, affidando la regia a Marco Sciaccaluga e riservando per sè il ruolo di Pantalone, unico savio in una "chèba de mati".
La famiglia dell'antiquario è una tra le opere meno rappresentate di Goldoni. Ambientata a Palermo, in casa del conte Anselmo, allocchito da una mania di collezionismo per le cose antiche che, a causa di questa insana passione, si disinteressa delle vicende della sua magione turbata dai continui litigi fra la contessa Isabella, moglie di Anselmo, la nuova Doralice, ed è invece, continuamente assediato da truffatori e venditori di cianfrusaglie. Fortunatamente per lui, a guardia della pace familiare e contro i tentativi di raggiro di dubbi mercanti d'arte si erge Pantalone, padre di Doralice, che alla fine di una divertente commedia di equivoci, litigi e bugie, riesce a riportare pace e tranquillità in famiglia. E nel risvolto quasi drammatico e dall'implicita, ma inequivocabile valenza storico-allegorica che la commedia prende quota e si rivela degna del suo autore. Pantalone che esautora il conte e mette fine ai suoi sperperi insensati, incarna con impressionante chiarezza la presa di potere della borghesia che da lì a qualche decennio avrà la definitiva e cruenta conssacrazione con la Rivoluzione francese.
La direzione del Teatro San Rocco