1 Aprile 1931 - Anno VII - Numero 111
IL DRAMMA
Quindicinale di commedie di grande successo diretto da Lucio Ridenti - Editrice "LE GRANDI FIRME" Torino
- In questo numero:
- IL SIGNOR VERNET il testo completo della commedia in due atti di Jules Renard - L'INNESTO DELL'ETERNITA' un atto di Carlo Veneziani - I sette sistemi per la celebrità (di Luciano Ramo) - Lettera a Dina Galli (di Giacomo Gagliano) - Termocauterio...
- In copertina: Armando Falconi
Armando Falconi
Dicono che la grande fortuna di Armando Falconi conquistatore, sia in virtù della sua celebrità di attore. Non è vero. Se Armando Falconi non fosse stato attore, ma pescatore di balene, domatore, di belve, prestigiatore, acrobata al trapezio, professore di filosofia, avrebbe avuto la stessa fortuna con le donne, mettendosi in gara - come ha fatto - con Gigetto Olmara, e battendolo, dicono, con la sua ultima avventura. E' un segreto; ma fra poco non lo sarà più. Tutti conosceranno le follie amorose di Armando Falconi; ognuno potrà giudicarle. Di una cosa siamo certi: che sono divertentissime. Lo garantiscono i complici di questa avventura a lungo metraggio che sono Gino Rocca e Dino, figlio di Armando. Teatro delle gesta famose è stato quello della "Cines" di Roma; direttore dell'avventura, l'abilissimo Guido Brignone. Si è ottenuto un Armando Falconi "Rubacuori" sonoro, cantato, parlato e ballato, incantevole. Il pubblico sa, ormai, che cosa ci può dare di perfetto la Cines di Roma: gli esempi precedenti sono la migliore garanzia. Il pubblico sa che cosa può fare Armando Falconi per la spontaneità della sua arte, per la signorilità del suo portamento, per la sua sorridente freschezza. Unire questi elementi in uno spettacolo, voleva dire creare una perfezione: ciò che è stato fatto con "Rubacuori" .