Ottobre 1928 - Anno IV - Numero 52
IL DRAMMA
Quindicinale di commedie di grande successo diretto da Lucio Ridenti - Editrice "LE GRANDI FIRME" Torino
- In questo numero:
- PECCATUCCIO il testo completo della commedia in tre atti di Andrea Birabeau - Articoli: Andrea Birabeau l'introvabile (di Vittorio Guerriero) - Teatro e cinematografo (di Max Reinhardt) - Termocauterio...
- In copertina: Emma Gramatica
Emma Gramatica e il fu Michele
Emma Gramatica, la nostra attrice più pura, quando parla dà sempre l'impressione di compiere un magico artificio: sembra che, improvvisamente, una ribalta si illumini ai suoi piedi. Si ha nel sentirla incertezza e stupore: incertezza di parlare a una creatura umana; stupore di trovare nella sua voce quella purezza d'arte che ha commosso il mondo. Ora la sua voce è triste perché Michele, il cane celebre in "Peg" , è morto. Emma Gramatica ci ha raccontato questo aneddoto del "suo" Michele: "Durante la mia ultima tournée all'estero, alla stazione di Berlino, un capotreno non voleva farlo viaggiare con me e andava ripetendo: - Il Regolamento! Il regolamento! I cani al loro posto- ". lo ho risposto: "E io con lui; non lo lascio". Con un gesto di sfida mi ha indicato la coda del convoglio. Quando ho visto il posto destinato a Michele, ho creduto che scherzasse: una cella, la più piccola cella per il più piccolo cane. Il capotreno voleva strapparmelo dalle braccia, e io allora ho gridato, piangendo, in un tedesco che credevo incomprensibile: "Voi non sapete che cos'è il mio cane per me! Non è un cane: è Il mio bambino". Il capotreno, sdegnatissimo, ha soggiunto: "Allora viaggerete in terza classe! Eccezione! La prima che io faccia!" Emma Gramatica e Michele, in grazia a quell'unica eccezione, attraversarono la Germania in vagone di terza; ma non si divisero.