1° Settembre 1939 - Anno XV - Numero 313
IL DRAMMA
Quindicinale di commedie di grande successo diretto da Lucio Ridenti - Società Editrice Torinese Torino
- In questo numero:
- PALA TRAVASA il testo completo della commedia in tre atti di Giuseppe Adani rappresentata dalla Compagnia di Dina Galli - LA NOTTE FATDICA commedia in un atto di Luciano Folgore - Teatro fascista (di Lucio Dambra) - Teatro in minore (di Lucio Ridenti) - "Arte varia" - Termocauterio...
- In copertina: Umberto Melnati (disegno di Onorato)
Umberto Melnati
Umberto Melnati è fra quei pochissimi nostri attori drammatici, come De Sica e la Merlini, che il Cinematografo si contende, popolari come sono sullo schermo, ancora di più - se possibile - che alla ribalta. I produttori aspettano fuori dell'uscio, appena sono liberi dal palcoscenico, perchè essi costituiscono comunque una certezza in fatto di interpretazione e di rendimento. E se noi ci affanniamo a gridare che non bisogna togliere gli attori al Teatro è per l'amore che portiamo al Teatro di prosa; ma, infine, come dar torto a De Sica o a Melnati che ogni settimana ricevono proposte di film, e sempre più allettanti? Ora sta in loro a saper scegliere, a non abbandonarsi al primo invito, considerando solo il guadagno. Essi hanno una dignità artistica da difendere e, almeno per quanto riguarda Melnati col quale abbiamo parlato in questi giorni, sappiamo che per sola ragione artistica ha rifiutato cinque proposte, accettando la sesta, serissima e degnissima, fattagli dal comm. Giuseppe Gallia, per l'Atlas Film. Melnati incomincerà dunque a girare in questo mese il suo film più divertente perchè il soggetto che sta per interpretare è di una comicità irresistibile ma aristocratica. Al film hanno dato un titolo provvisorio: "Alla ricerca di mia moglie". Dopo i successi di Melnati, attore cinematografico, con i tre film della passata stagione: "La casa del peccato", "Mille lire al mese" e "Belle o brutte si sposan tutte", Melnati è un asso anche sullo schermo.
Umberto Melnati è fra quei pochissimi nostri attori drammatici, come De Sica e la Merlini, che il Cinematografo si contende, popolari come sono sullo schermo, ancora di più - se possibile - che alla ribalta. I produttori aspettano fuori dell'uscio, appena sono liberi dal palcoscenico, perchè essi costituiscono comunque una certezza in fatto di interpretazione e di rendimento. E se noi ci affanniamo a gridare che non bisogna togliere gli attori al Teatro è per l'amore che portiamo al Teatro di prosa; ma, infine, come dar torto a De Sica o a Melnati che ogni settimana ricevono proposte di film, e sempre più allettanti? Ora sta in loro a saper scegliere, a non abbandonarsi al primo invito, considerando solo il guadagno. Essi hanno una dignità artistica da difendere e, almeno per quanto riguarda Melnati col quale abbiamo parlato in questi giorni, sappiamo che per sola ragione artistica ha rifiutato cinque proposte, accettando la sesta, serissima e degnissima, fattagli dal comm. Giuseppe Gallia, per l'Atlas Film. Melnati incomincerà dunque a girare in questo mese il suo film più divertente perchè il soggetto che sta per interpretare è di una comicità irresistibile ma aristocratica. Al film hanno dato un titolo provvisorio: "Alla ricerca di mia moglie". Dopo i successi di Melnati, attore cinematografico, con i tre film della passata stagione: "La casa del peccato", "Mille lire al mese" e "Belle o brutte si sposan tutte", Melnati è un asso anche sullo schermo.