Dal Programma di sala OH QUANTE BELLE FIGLIE MADAMA DORE' 1955:
- Walter è un tradizionalista...
Autore: Mario Casalbore
Walter è un tradizionalista...
Ho chiesto a Walter Chiari perché non si sia lasciato attirare anche lui dalla voga delle “operette” e delle “commedie musicali”. Gli ho chiesto soprattutto se avesse qualche motivo particolare di avversione verso un tal genere di spettacoli. Si è messo a ridere ed ha risposto con semplicità senza nemmeno fare un salto mortale o una semplice capriola, a mo’ di parentesi. “La commedia musicale non è, una novità, per me. Se ti ricordi di Gildo, puoi convincertene facilmente. In fondo, così come gli autori di oggi intendono la commedia musicale, si tratta di una rivista a filo conduttore. Nient'altro che questo. Ma visto che la mania dilaga mi sono chiesto che cosa sarebbe stato offerto, in questa stagione, a quel determinato pubblico che per gusto personale o per simpatia è restato fedele alla rivista propriamente detta. Ci sarà bene qualcuno, no? che ha desiderio di uno spettacolo fatto di annotazioni vive, di satira, di balletti che non richiedono la scusa di un sogno per giustificare la loro presenza nello spettacolo. Ebbene, a questi fedeli della rivista penso io. Tanto più che la mia comicità è fatta assai spesso d’improvvisazione: ciò che mi fa preferire una piccola folla di personaggi ad uno solo. Continuerò, quindi sulla mia strada: che è la strada che già mi ha dato soddisfazioni negli ultimi anni - e spero che ne abbia date anche al pubblico. - Unica novità: le gambe. Mi hanno rimproverato di restringere … all’osso la parte coreografica. Ho rivestito l’osso. Quest'anno il pubblico avrà di nuovo, anche nel mio spettacolo, molte gambe da vedere; gambe belle e sapienti. Spero apprezzerà le une e le altre”.
Così, signori, Walter Chiari torna a voi con uno spettacolo che mantiene desta la tradizione della rivista, messa in ombra dai molti tentativi di spettacolo a schema fisso. Lo spettacolo che vedrete sarà, per quello che riguarda la prosa, uno spettacolo eterogeneo, fatto di studio di ambienti, di coloritura viva di personaggi e di tipi della nostra vita corrente, di manie viste da un punto di vista satirico. Pregi e difetti degli italiani vi saranno mostrati come attraverso un caleidoscopio, con gaiezza senza che Walter e i suoi collaboratori s’impanchino nel severo ruolo di veri e propri censori del costume. In breve una critica bonaria ed umoristica vita di oggi. Con Walter Chiari, alla stesura del copione ha collaborato Italo Terzoli; della composizione dei quadri coreografici si è occupata, con buon gusto e l'estro che ormai le viene riconosciuto la brava Gisa Geert che ha chiesto ed ottenuto dagli organizzatori Sirri e Bixio, un corpo di ballo che è in potenza il più forte visto sulle scene della rivista. Lo spettacolo infatti poggia sull’esibizione, acanto a Walter, di una delle più famose danzatrici del mondo, Colette Marchand, peraltro ottima attrice, come il pubblico ha visto nel film “Moulin Rouge”. E una folta schiera di primi ballerini come Serge Perrault, Ted Lane, Wilbert Bradley, Jerome Johnson, Gay Pearl, Edmée Redouin completa i ruoli principali della danza, componendo un “cast” di indubbio valore.
Non meno ricco di interesse si presenta, del resto, il gruppo degli attori, i quali, in primo piano assoluto, è quel Carlo Campanini che già ha formato con Walter una coppia interessantissima in passato e ritorna ora alla scena, dopo una parentesi cinematografica, intenzionata a rifarsi del tempo perduto lontano dai palcoscenici. Bice Valori e Ettore Conti completano degnamente il gruppo. Le musiche di Fucilli, le scene di Mariorana e Veccia, i costumi di Folco e Veccia costituiscono lo sfondo ed il contorno. A voi, ora, il giudizio sul risultato. Buon divertimento!
Mario Casalbore