COLLEZIONE DI TEATRO diretta da Paolo Grassi e Gerardo Guerrieri - Giulio Einaudi editore, Torino 1964
- Filumena Marturano
Autore: Eduardo De Filippo
NOTE
Il successo di Filumena Marturano seguì, a meno di un anno, quello di Questi fantasmi! (gennaio 1946). La commedia venne presentata a Napoli il 7 novenbre 1946, con una memorabile interpretazione di Tutina De Filippo nella parte della protagonista. Il disperato sforzo di sopravvivere, che nel teatro comico popolare ispira tutti gli imbrogli, gli stratagemmi, le mariuolerie e talora le viltà dei diseredati, privi di altre armi per far valere i loro diritti o soddisfare i loro bisogni e sottrarsi alla stretta dei più potenti, costituisce il nucleo di questa come di molte altre opere di Eduardo: qui però esso si tinge di colori e forza altamente drammatici, si atteggia ad una violenza affatto inconsueta. Al posto della difesa "passiva", fideistica, ingenuamente miracolistica del Pasquale Lojacono di Questi fantasmi! che a ben guardare sono intessuti sul medesimo tema, in Filumena Marturano troviamo l'esuberante, travolgente astuzia di una donna, ora subdola, ora aggressiva, che lotta per sè e per i figli e che si rivela in tutta la sua popolaresca vitalità fatta non solo di scaltrezza ma anche di sensi, esperienze dolorose, tenacia combattiva, religiosità e superstizione, viscerale istinto materno, ossessiva idea di giustizia e mescolanza tra peccato e innocenza indistricabile quanto prepotente e genuina. Basterebbe questo personaggio a rendere piena testimonianza della vitalità e originalità creative di Eduardo, la cui vera comica, come egli stesso ebbe a dire, si nutre sempre di un senso tragico della vita. Tra tutte le opere dello scrittore napoletano questa è indubbiamente una delle più saldamente costruite e una di quelle che meglio ci provano, anche per la preponderanza del personaggio femminile, come ormai egli abbia felicemente superato il condizionamento, tipico della maggior parte degli attori autori, della creazione commisurata sulle sue possibilità di interprete, ed abbia attinto un'autentica autonomia fantastica, che, nel caso specifico, arricchita da stimolanti reminiscenze pirandelliane (il rapporto con i figli nati da tre sangui diversi), eleva Eduardo, come notò il D'Amico, al "rango dei commediografi europei".