SPUNTA UN "RICCIOLO" SUI TETTI DI TORINO
Sono nato a Torino, Via Botero n.1, sesto piano. Nella biografia di un uomo famoso si leggerebbe a questo punto "in un attico"; io che sono diventato famoso, ma sono rimasto prima di tutto, un brav'uomo piemontese, scrivo realisticamente: "in una mansarda". Era mezzogiorno e le mie neonate grida furono coperte dal suono delle campane della chiesa a fianco, dove fui battezzato sette giorni dopo: un mercoledì. "Chiesa dei Santi Martiri" si chiamava, e di martirii ne ebbi davvero per tanti anni. Purtroppo ne feci sopportare molti anche a mia madre, donna del perenne sorriso sulle labbra. Tanto nella buona e nella cattiva sorte il sorriso di mia madre non si è mai spento, mi ha sempre accompagnato per tutta la mia vita, mi ha incoraggiato nei dubbi e rassenerato nelle tempeste. Era una donna coraggiosa. Rimasta vedova - mio padre che faceva il decoratore, era morto ancor giovane - con sulle spalle il peso di quattro figli, per matenerli si era messa a lavorare come portinaia in uno stabile di piazza Giulio. Da piccolo ero "birichino"; la gente diceva che ero un bambino troppo "vivo". Non avevo niente di speciale, beninteso: semplicemente ne combinavo di tutti i colori... ... ...
Erminio Macario
