"I SEGRETI DEL VARIETA" di Alberto Lorenzi - Edizioni CELIP Milano 1988
- Presentazione
Autore: Alberto Lorenzi (Riproduzioni fotografiche a cura di Pier Maria Lorenzi)
PRESENTAZIONE
I balconi interni della sua reggia, a pochi passi da via Monte Napoleone, sono una specie di proscenio: si affacciano su una deliziosa tavolozza botanica. Lei, Wanda Osiris, ex regina della rivista, seduta su una sedia a pozzetto spesso osserva piante e alberi, i vialetti che fasciano le aiuole, godendo di un silenzio che facilita il flusso dei ricordi. "Ma io non vivo di nostalgia", alita spiegando uno dei suoi sorrisi lunari. E' venuta ad aprire lei stessa. I capelli raccolti in un turbante di raso nero, rossetto color carminio sulle labbra, un filo di perle su un abito scuro. Ci fa accomodare nello studio e prega il domestico di portarci una tazza di caffè. E' splendida, cordiale. Una vera signora. Ma niente che faccia subito pensare alla Wanda che come ad Asti tra flabelli e ghirlande di lauro cantava "Femmine", avvolta in una pelliccia di cigno fregiata di strass.
Una donna dalla sensibilità incredibile. Quando è invitata a parlare dei suoi trionfi lo fa senza enfasi. "Il pubblico era molto più difficile allora. Oggi basta presentare belle gambe, sederi scoperti. Ai miei tempi occorreva avere arte, ognuno che entrava in palcoscenico doveva avere le sue ragioni per farsi ascoltare dal pubblico. La rivista ormai non esiste più, purtroppo. Saranno gli attori o non saèranno più scrivere. Una volta facevamo 40 giorni di prove con il tremore addosso e alla prima si diventava pazzi".
- Ma poi il pubblico applaudiva sempre.
"Si applaudiva molto".
- In platea lei ha avuto anche i grandi gerarchi del regime: Ciano, Balbo, Farinacci. Si dice che Mussolini addirittura, sul lungomare di Riccione, le urlò dalla macchina: "Ciao Wandissima".
"Quei gerarchi accomodati nelle prime file mi facevano un effetto stranissimo, perché ero molto giovane. Ma certo non mi facevano sentire una diva: non sono mai presuntuosa e detesto la presunzione".
Wanda Osiris parla pacatamente, senza gesticolare, accendendo spesso i suoi occhi azzurri. "Di paura ne ho avuta, dentro e fuori dal palcoscenico. Mi sono persino trovata uomini negli armadi: non riuscivano ad incontrarmi e allora pagavano i portieri degli alberghi per poter salire nella mia camera da letto. Li rispingevo con diplomazia, con garbo e loro si accontentavano di parlarmi. A quei tempi avevo una relazione importante, il padre di mia figlia".
- Qualche suo segreto?
"Non ho segreti. Sono una donna nata per il teatro. Ho studiato ... (continua)
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A cura di FRANCO PRESICCI