Dal Programma di sala del TEATRO NAZIONALE di Milano - Stagione teatrale 1995/96
- Carmelo Bene in HAMLET SUITE. Spettacolo - Concerto
Autore: Giovanni Raboni CORRIERE DELLA SERA
Milano. Teatro Nazionale. Stagione 1996
NOSTRA SIGNORA presenta: Carmelo Bene in HAMLET SUITE
Spettacolo - Concerto.
Collage di testi e musica di Carmelo Bene. Regia di Carmelo Bene.
BENE, UNA VOCE PER AMLETO Giovanni Raboni (CORRIERE DELLA SERA)
L'anno scorso, sul palcoscenico del Teatro Nazionale, Carmelo Bene era ritornato a far parlare di sè, dopo ben sei anni di assenza dai teatri milanesi, con una interpretazione suggestiva dei Canti Orfici di Dino Campana. Grande era stato l'entusiasmo di critica e di pubblico. Quest'anno Bene ha scelto una nuova sfida sulle tavole dello stesso palcoscenico, con Hamlet Suite, spettacolo-concerto che due anni fa nel 1993 aveva riscosso uno straordinario successo al Teatro Romano di Verona e che lo aveva riconfermato ancora una volta grande attore e regista, ma soprattutto sovvertitore degli schemi riconosciuti dalla "regia critica". Hamlet Suite ci restituisce un Carmelo Bene estremamente determinato e concentrato, un Bene in ottima forma: e sa Dio quanto bisogno abbiano il nostro teatro e, più in generale, la nostra cultura di una presenza come la sua (...) da un punto di vista esteriore si può notare che alla destra e alla sinistra di Bene sono in scena e intervengono in voce, due giovani attrici, Paola Boschi e Monica Chiarabelli, più o meno ragionevolmente identificabili, la prima come Ofelia e la seconda come Gertrude: e che la vocalità di Bene come sempre prodigiosa per incentiva ed estensione, è sostenuta da un formidabile apparato di amplificazione fonica e contrappuntata da una colonna sonora nella quale le citazioni sinfoniche e operistiche si accompagnano e si intrecciano a una puntigliosa trama di rumori più veri del vero che, enfatizzano, trasformanodoli in autentiiche catastrofi sonore, i pochi movimenti solennemente, dolorosamente faticosi del protagonista (...) e se gli appigli, le protesi, gli unici che partono dalla sagoma del personaggio si prolungano spesso anche in orrizzontale, verso altre opere di Shakespeare dal Macbeth alla Bisbetica domata, più fitta e decisiva è certamente la serie dei prolungamenti in verticale: in giù (...) verso il mito originario o per meglio dire primario di Edipo, e in su (...) attraverso la meditazione ancora una volta fondamentalmente dell'Amleto di Laforgue. Ma tutto questo a ben guardare non conta più di tanto: o meglio conta solo come fornitura di combustibile a quella grandiosa macchina di affabulazione sonora, a quella inesauribile produttrice di avvenimenti fonosillabici che è la voce di Carmelo Bene.
In scena al Teatro Nazionale di Milano dal 27 febbraio al 17 marzo