Dal Programma di sala del TEATRO NAZIONALE di Milano - Stagione teatrale 1995/96
- "TANGO BARBARO" in scena con Mariangela Melato e Toni Servillo
Autore: Direzione Teatro Nazionale
Milano. Teatro di Porta Romana.
Teatro di Genova presenta: TANGO BARBARO di Raul Damonte (Copi)
Interpreti: Mariangela Melato, Toni Servillo, Carlo Reali.
Musiche: Mario Arcari. Coreografie: Adriana Boriello. Luci: Piero Niego.
Scene, costumi e regia: Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani.
TANGO BARBARO è un testo teatrale ritrovato dopo la sua morte fra le carte di Raul Damonte, alias Copi (1939-1987) il grande autore e vignettista argentino che passò a Parigi molta parte della sua vita. Novità assoluta per l'Italia TANGO BARBARO, nella traduzione dallo spagnolo di Franco Quadri e per la regia di Elio De Capitani e Ferdinando Bruni è lo spettacolo con il quale il Teatro di Genova ha concluso, con esito trionfale, la sua scorsa stagione teatrale. Protagonista del lavoro è uno dei maggiori talenti della scena e dello schermo, Mariangela Melato, qui al suo terzo incontro con il Teatro di Genova, impegnata con un personaggio totalmente libero, libero di grande fantasia, ironia, tenerezza, ispirato a Copi da una persona reale, protagonista delle cronache sudamericane. Accanto a lei, Toni Servillo, nel ruolo di Cachafaz, il suo "macho" amante. Le coreografie sono di Adriana Boriello, le musiche di Mario Arcari, le luci di Piero Niego. L'azione di TANGO BARBARO si svolge in un "conventillo" di Montevideo, un cortile fra case popolari dove vivono personaggi ai margini della società, e fra loro il "macho" Cachafaze e il suo o sua amante Raulito. Il testo, che racconta l'amore, la rivolta e la morte dei due protagonisti; è un testo tragico e comico, poetico e surreale, volgare e sublime tutto percorso dalle voci delle risse con i vicini, dalle sirene della polizia, dal lampo rapido dei coltelli, dal ritmo delle milonghe dai tanghi e dai tacchi che battono le danze. Un linguaggio drammaturgico e teatrale, ricchissimo e cangiante che ha, secondo De Capitani e Bruni, nella musica il suo pezzo di comunicazione più forte: "noi abbiamo fatto la scelta, dicono i due registi, di immergere lo spettacolo in un universo musicale ricco di tutti i tipi di ritmi possibili, dall'operetta a Puccini, dal tango al cartone animato passando per Fassbinder". Un testo e uno spettacolo di totale libertà linguistica in cui si evedenzia un linguaggio osceno e dai contenuti fortemente legati al sesso. Un linguaggio volgare ma giustificato, naturale, puro, frutto di un'espressività popolare tanto rigorosa quanto innocente e mai provocatoria, un linguaggio che ricorda quello di altri autori "eversivi", da Testori a Cèline. Dopo il successo della scorsa stagione, lo spettacolo approda al Teatro di Porta Romana, dove sarà in scena dal 12 marzo al 30 aprile 1996.
Redazione Teatro Nazionale di Milano.