Lucio Ardenzi presenta:
Con assoluta ingratitudine (1971)
Due tempi di Maurizio Costanzo
- Interpreti: Sandra Mondaini, Francesco Mulé, Germano Longo, Adriana Facchetti, Franco Bisazza, Giulio Lando
- Musiche: Nico Fidenco
- Scena: Alberto Verso
- Regia: Lucio Ardenzi
Programma di sala del Teatro Duse di Bologna (pagine 4)
- Il triangolo alla Costanzo
- Il circuito E.T.I.
Il triangolo alla Costanzo
La storia del teatro è un poco la storia del “triangolo”. Lui, lei l'altro. Una storia che si ripete da sempre.Una storia suscettibile di modificazioni che il tempo, la società, i costumi, le tradizioni. la politica hanno rapidamente quasi ferocemente adattato a sé stessi. Vale a dire allo stato emotivo dominante del momento. Con il triangolo si è fatto ridere, piangere, pensare. Si è passata dal feuilleton alla tragedia, indice indiscutibile della adattabilità della situazione dove una possibilità di gioco è sempre presente. E ci stanno dimostrando oggi che la componente ludica è la prima forma di teatro, quella più immediata, quella più recepibile e fruibile dal pubblico. Anche se i triangoli non sono più di moda oggi c'è il gruppo, mantide incontrastata dei nostri palcoscenici la tesi a tre ha sempre un suo grande, irrazionale fascino quasi una partecipazione diretta, una possibilità di votare, di esprimersi a livello di simpatia, fatto oltremodo difficile in un contesto esistenziale più dilatato, più proteso verso una collettività quasi oggettiva. E' dimostrato come le cose siano più interessanti viste dal buco della serratura. E dal buco della serratura lui, lei e l'altro aggrediscono immediatamente la eccitabilità sensoriale dello spettatore che vuole divenire sempre di più parte integrata e integrante dello spettacolo. Anche solo come giudice. Maurizio Costanzo sembra sempre appellarsi al pubblico con i suoi testi. Ma soprattutto in lui c'è la costante di questo triangolo apparentemente epidermico e divertente che, concettualmente, esce dalle mura di casa per coinvolgere una società, che si stempera in una serie di ritratti non fini a sé stessi ma volutamente clichettati per meglio rispondere alla quasi totalità di coloro che guardano e sentono. Si può dire esista un triangolo alla Costanzo, dove, in una situazione apparentemente fuori dal comune, i personaggi sono quelli canonici, quasi degli stilemi, ma inseriti profondamente nella problematica del tempo con l'aggiunta di una atmosfera da commediola leggera che nasconde l'unghiata critica, l'accusa dolce ma decisa a fatti o interrogativi contemporanei. Il triangolo diventa per Costanzo un fatto strumentale. Lui, lei e l'altro diventano i personaggi - utensile da giocare per mostrare tutti noi. In questa commedia c'è Marco il lui che è un navigatore solitario partito un giorno senza far sapere più nulla, c'è Paola lei che non sa che pesci prendere fra il ricordo del marito e la corte dell'amico e infine il terzo l'altro Arnaldo a sua volta indeciso fra il mammismo e l'amore per Paola. Chi vincerà la partita? In un carosello di situazioni impensate, fra una risata e un pensierino serio il pubblico può votare. Perché qui anche il pubblico è un protagonista.