Teatro Massimo di Palermo presenta:
Evgenij Onegin (1999)
Scene liriche in tre atti e sette quadri op. 24 di Petr Il'ic Cajkovskij e Konstantin Stepanovic Silovskij da A. Seergevic Puskin. Musica di Petr Il'ic Cajkovskij
- Interpreti principali: Mirella Freni (Tatiana) Nicolai Ghiaurov (Il Principe Gremin) Mariana Pentcheva (Olga) Irina Pererva (La vedova Larina) Anatoly Loshak (Onegin). Orchestra coro e corpo di ballo del Teatro Massimo
- Maestro Concertatore: Stefano Ranzani
- Regia: Vittorio Borrelli
- Maestro del coro: Marcello Iozzia
- Coreografie: Micha van Hoecke
- Scene: Gheorghe Alexi - Meskhishvili
- Costumi: Steve Almerighi
Programma di sala (pagine 134)
- Abitudini e duelli (G.M. Basile)
- L'Evgenij Onegin (Antonino Titone)
- Il romanzo in versi e le scene liriche (Daria Parisi)
- Da Eugenio a Evgenij, ovvero è cambiata un'epoca (G. Gualerzi)
- L'argomento
- Il Libretto
- Antologia della critica
L'argomento
PRIMO ATTO - Quadro Primo - Nel giardino della sua casa, la vedova Larina, proprietaria terriera, si intrattiene con la nutrice Filip’evna. Da un angolo della terrazza le figlie, Ol'ga e Tat'jana, intonano una canzone (Avete udito) la cui melodia suscita in lei il ricordo di lontani sogni romantici. Si ode un coro, (Sono stanche le gambe veloci): sono i contadini che giungono recando in dono alla padrona un covone di grano ornato di nastri. Per festeggiare la fine della mietitura, intonano un canto popolare (Per il ponte-ponticello) intrecciando danze alle quali assistono anche Tat'jana ed Ol'ga. Quest'ultima ballando e cantando (Non sono incline) si rivela ben più spensierata della pensosa e sognatrice sorella. Usciti i contadini, viene annunciata la visita del poeta Lenskij, vicino di casa e pretendente di Ol'ga, il quale è accompagnato da un amico, Evgenij Onegin. Dopo i primi convenevoli, i due giovani e le due sorelle, in un Quartetto, si scambiano le rispettive impressioni sull'incontro poi, mentre Tat'jana visibilmente colpita da Onegin si allontana insieme a lui conversando, Lenskij rivolge ad Ol'ga un'appassionata dichiarazione d'amore (lo vi amo). Poco dopo, Tat'jana e Onegin ritornano, ma il contegno del giovane nei confronti di lei appare poco più che educatamente formale. - Quadro Secondo - È ormai notte ma, nella sua camera, Tat'jana non si decide a coricarsi nonostante l'ora tarda e l'insistenza della nutrice, alla quale confessa di essersi innamorata. Rimasta sola, comincia a scrivere una lunga lettera nella quale, tra dubbi, esaltazioni, ripensamenti e incertezze, vincendo ogni resistenza confessa ad Onegin tutto l'amore appassionato che nutre per lui (Sarà la mia fine). Sul far del giorno, la nutrice ritorna e la trova ancora sveglia. Tat'jana con un certo imbarazzo le mostra la lettera, pregandola poi di darla ad un suo nipote perché la consegni in gran segreto al destinatario. - Quadro Terzo - In una zona piuttosto appartata del giardino dei Larin, un allegro gruppo di contadine raccoglie bacche cantando una canzone (Fanciulle, bellezze) e poi si allontana. Sul luogo giunge affannata Tat'jana, disperandosi per la lettera scritta ad Onegin. Questi la raggiunge subito dopo e, rivolgendosi a lei con parole gentili, ma fredde, le dichiara che avrebbe senz' altro scelto lei come moglie se per temperamento e carattere egli non fosse stato del tutto inadatto a qualunque legame duraturo, fatalmente destinato a trasformarsi in sofferenza e in una fonte di inevitabile infelicità (Se mai desiderassi). Onegin si congeda da lei invitandola a controllare meglio le sue emozioni.
SECONDO ATTO - Quadro Primo - Dopo un appassionato e drammatico Intermezzo, il sipario si apre sulla festa che si sta svolgendo in casa della Larina per l'onomastico di Tat'jana, la quale, al braccio di Onegin, balla insieme agli invitati un valzer. Alcune vecchie dame assistono alle danze criticando notevolmente il carattere e lo stile di vita del giovane che - secondo loro - sarebbe un pessimo marito per Tat'jana. Irritato da quei calunniosi commenti, Onegin decide di vendicarsi facendo ingelosire Lenskij, colpevole di averlo voluto portare alla festa. Inizia così a ballare con 0l'ga facendole anche un po' di corte accettata senza malizia della fanciulla, ma non dal suo suscettibile fidanzato che non manca di risentirsi vivacemente. A calmare le acque è l'arrivo di Monsieur Triquet; un istitutore francese che improvvisa alcuni couplet in onore di Tat'jana , dopodichè le danze riprendono con una mazurca che Onegin balla ancora con Ol'ga. Lenskij li osserva con gelosia, scuro in volto, e una battuta ironica dell'amico è sufficiente a fargli perdere le staffe e ad innescare un litigio che, tra lo sgomento generale, si aggrava sempre più. Alla fine, al limite dell'esasperazione, Lenskij sfida Onegin a duello. Ed è Lenskij che, in un amaro rimpianto degli anni sereni trascorsi in quella scena, tra le costernazioni dei presenti e il rimorso di Onegin che, pentito, si rende conto del proprio colpevole comportamento (In casa vostra!). - Quadro Secondo - In campagna, nei pressi di un mulino abbandonato, Lenskij attende Onegin insieme al proprio secondo Zareckij e, quasi in un disperato presentimento della fine, torna con il pensiero ai giorni felici del passato e all' amatissima OL'ga che potrebbe non rivedere mai più (Dove, dove, dove siete volati). Accompagnato da Guillot, il suo cameriere, giunge Onegin. Lenskij è di fronte a lui e come lui è fortemente tentato di annullare lo scontro e di abbracciare l'amico fraterno. Ma l'orgoglio ferito ha la meglio: i secondi consegnano ai contendenti le pistole cariche, Onegin spara per primo e uccide Lenskij.
TERZO ATTO - Quadro primo - A Pietroburgo, in un sontuoso salone del palazzo del principe Gremin è in corso una festa. Mentre gli altri ospiti ballano una vivace ed elegante polonaise, Onegin non partecipa alla circostante allegria e se ne sta solo in disparte, riflettendo amaramente sul proprio destino: dal giorno del duello sono infatti trascorsi alcuni anni durante i quali egli ha molto viaggiato senza però riuscire a liberarsi dai rimorsi e dall'insoddisfazione per la vita oziosa e vacua che ancora va conducendo (La mia noia m'insegue anche qui!). Entra nel salone il principe Gremin, vecchio amico di Onegin, in compagnia della moglie salutata con molto rispetto dagli invitati. La principessa è Tat'jana, più bella che mai, diventata dopo le nozze con Gremin, una elegantissima dama dell'alta società. Così mutata, Onegin stenta a riconoscerla e chiede notizie di lei al principe. Questi gli risponde parlandogli della propria felicissima vita matrimoniale (Tutte le età son soggette all' amore) e presenta poi al giovane amico Tat'jana, che lo saluta con distante cortesia e poi, fingendosi stanca, si allontana al braccio del marito. Onegin, invece, sente improvvisamente di amare con tutto il cuore la donna respinta in passato (Ahimé, non v'è alcun dubbio). - Quadro Secondo - In un salotto di casa Gremin, con grande emozione Tat'jana riceve Onegin che, dopo averle scritto, torna per confermarle l'intensità dei propri sentimenti. Inizia così l'appassionato Duetto finale: dapprima Tat'jana accusa il giovane di amarla perché ora è una ricca dama dell'aristocrazia e non più una ragazza di campagna poi, alla fine, incapace di resistere alla sincerità di Onegin, gli confessa di essere ancora innamorata di lui. Ben presto però il senso dell' onore e della fedeltà coniugale hanno il sopravvento e, con un ultimo supremo sforzo di volontà, Tat'jana dice addio per sempre ad Onegin che si allontana disperato.