Teatro alla Scala di Milano presenta:
Falstaff (1951)
Commedia lirica in tre atti di Arrigo Boito. Musica di Giuseppe Verdi
- Interpreti principali: Mariano Stabile (Falstaff) Renata Tebaldi (Alice) Cloe Elmo (Mrs. Quickly) Cesare Valletti (Fenton) Alda Noni (Nannetta) Paolo Silveri (Ford)
- Maestro Concertatore: Victor De Sabata
- Regia: Mario Frigerio
- Maestro del coro: Vittore Veneziani
- Bozzetti e Figurini: Alessandro Benois
- Direttore Allestimento: Nicola Benois
Programma di sala (pagine 32)
- Immortalità di Falstaff (Riccardo Malipiero)
- Bozzetti delle scene
- Argomento
- Interpreti
- Fotografie
L'argomento
ATTO PRIMO - PRIMO QUADRO. - Falstaff è seduto al suo seggiolone nell'interno dell' "Osteria della Giarrettiera". Il dottor Cajus protesta d'esser stato beffato e derubato da Falstaff e dai due seguaci di lui, Pistola e Bardolfo. Ma Falstaff lo congeda canzonandolo e aggiungendo alla beffa l'insulto. E poi rivela ai suoi due scudierotti un proprio progetto monetario-amatorio: si farà amare da due dame del villaggio di Windsor e per mezzo loro riuscirà a metter le mani nelle casseforti dei due mariti. Tanto è certo che nessuna donna può resistere al suo fascino. Ha preparato due lettere per le due dame, e vorrebbe che i servi le recapitassero ma Pistola e Bardolfo si rifiutano, ritenendo l'incarico poco onorifico. Falstaff allora spedisce le missive per mezzo del paggio Robin e scaccia i due ribelli.
SECONDO QUADRO. - Nel giardino della casa di Ford tre gruppi di persone si alternano, chiacchierando e macchinando piani. Alice Ford e Meg Page commentano, un po' esilirate e un po' indignate, la lettera che Falstaff ha loro inviato, e insieme con Quickly e Nannetta progettano di punire la sfrontatezza di Falstaff mediante una burla; invitare il maturo galante, a un convegno amoroso con Alice e poi "cantargliele in rima". Quickly viene incaricata di recare l'invito. Il gruppo degli uomini è capeggiato da Ford al quale il dottor Cajus, Bardolfo e Pistola rivelano i truffaldini progetti di Falstaff. Anche Ford decide di andare da Falstaff per sondare il terreno. Vi sono poi Nannetta e il giovane Fenton che amoreggiano e si cambiano promesse, sempre timorosi però di essere scoperti da Ford, il quale ostacola il loro matrimonio.
ATTO SECONDO - PRIMO QUADRO. - Ancora, L'Osteria della Giarrettiera. Bardolfo e Pistola si fingono pentiti e si fanno riaccogliere da Falstaff. Giunge Quickly. che invita Falstaff a recarsi da Alice nelle ore in cui il marito di lei è assente: "dalle due alle tre". E Falstaff accetta gongolante, non sospettando che sta cadendo in un trabocchetto. Congedatasi Quickly, si presenta Ford, il quale - d'accordo con Bardofo e Pistola - dichiara di chiamarsi Fontana ed offre a Sir John, come dono propiziatorio una "damigiana di Cipro". Falstaff ascolta le proposte di Ford: in sostanza gli chiede di conquistare Alice, della quale dichiara di essere innamorato senza speranza di successo. Alice - dice Ford - vive nella più grande fedeltà al marito; ma se cadrà, una volta, in peccato con l'irresistibile Falstaff, potrà poi divenire preda anche del Signor Fontana. Punto nella vanità, Falstaff rivela a Ford d'esser "già molto innanzi", e d'aver un appuntamento con Alice entro breve tempo: poi va ad agghingarsi per il convegno amoroso mentre Ford rimasto solo, comincia a persuadersi d'esser veramente tradito e dà in ismanie. Infine i due escono insieme con grandi dimostrazioni di reciproca cordialità.
SECONDO QUADRO. - In una sala, in casa di Ford, Alice e le altre cornari stanno attendendo l'arrivo di Falstaff e circondano Quickly, che fà il resoconto della propria missione. Nannetta, sola, ha un po' il cuore grosso e piange, perchè il padre vuole maritarla al Dottor Cajus: ma Alice e le altre la confortano e le promettono di aiutarla a sventare i progetti paterni. Finalmente Falstaff giunge; fa goffi complimenti ad Alice rimasta sola con lui, poi, ardito, tenta d'abbracciarla. In quel momento secondo gli accordi intercorsi fra le comari, entra Quickly fingendosi spaventata e annunziando l'arrivo di Ford. Ma Ford sta arrivando davvero: lo grida Meg, che entra, piena di effettivo spavento. Falstaff trova scampo dietro a un paravento: irrompono in scena Ford, Ba1dolfo, Pistola, Cajus e gente del vicinato. Essi rovistano dappertutto, guardano perfino nella cesta del bucato, ma non dietro il paravento. Poi si dirigono ai piani superiori, e le comari ne approfittano per nascondere Falstaff dentro la cesta del bucato. Dietro al paravento vanno invece ad appartarsi Nannetta e Fenton. Rientra Ford con i suoi e, poichè Alice è uscita di scena, udendo chiacchierio e un "suon d'un bacio" provenire dal paravento, suppone che Alice con il seduttore siano nascosti là dietro. Il paravento vien rovesciato, ma, non si scoprono che i confusissimi Fenton e Nannetta. Intanto le comari hanno ordinato ai servi di sollevare la cesta del bucato e di rovesciarla dalla finestra giù nel fiume. Panni sporchi e Sir John fanno un volo e un tonfo: Alice, rientrata, prende per mano il marito e, conducendo lo alla finestra a mirare lo spettacolo di Falstaff, gli fa comprendere che si trattava di una burla e lo fa pentire della gelosia dimostrata.
ATTO TERZO - PRIMO QUADRO. - Seduto a un tavolo davanti all'Osteria della Giarrettiera Falstaff ripensa alla propria triste avventura. A un tratto gli si presenta Quicly la quale riesce a persuaderlo che Alice è innocente, e che la colpa del tuffo fu dei servi. Anzi, Alice arde d'amore per Sir John e lo attende per la sera stessa nel Parco di Windsor, presso la quercia di Herme. Falstaff dovrà venire, travestito da "Cacciatore Nero", per non destar sospetti. E Falstaff abbocca all'amo della nuova burla architettata dalle maliziose donnine: se ne va nell'Osteria per accordarsi per bene con Quickly. S'avanzano allora Alice, Meg, Nannetta con Ford e gli altri uomini, e rivelano i particolari dell'imminente beffa, ambientata in un luogo dove la leggenda vuole appaiano folletti e spiriti. Si tratterà, dunque, d'una finta "tregenda" che impaurirà Falstaff e lo punirà. Tutti escono, tranne Ford e Cajus i quali si accordano per organizzare nella serara stessa il matrimonio Cajus-Nannetta. Ma Quickly, origliando, ha udito, e si prepara ad avvertire Alice per sventar la trama.
SECONDO QUADRO. - E' notte fonda, nel Parco. Fenton attende i compagni dell'impresa e canta il proprio amore per Nannetta. Arrivano Alice e gli altri; danno gli ultimi tocchi alla messa in scena preparata e poi si nascondono. Giunge Falstaff, Alice gli si presenta ed egli incomincia ad infervorarsi, quando un grido di Meg annunzia che s'avanza la tregenda. Alice fugge. Fate, spiritelli, diavoletti (tutta la compagnia predisposta da Alice) si avventano sul pancione impaurito e lo punzecchiano e lo tormentano, finchè Falstaff riconosce tra i suoi persecutori Bardolfo. Compresa la beffa, contrattacca a sua volta i suoi schernitori: ma Ford stesso gli si svela, lo minaccia, infine gli perdona. Tutti si riconciliano e si preparano ad assistere alle nozze di Nannetta con Cajus e d'un'altra coppia ignota. Le coppie, infatti, s'avanzano e Ford dà loro la benedizione nuziale. Ma, al momento in cui si abbassano le maschere e si scoprono i volti degli sposi, tutti scoppiano in una gran risata: la sposa di Cajus non è che Bardolfo travestito, mentre dall'altra parte v'è Nannetta unita al suo Fenton. Anche Ford è stato gabbato dalle terribili comari. L'opera termina, quindi, con un collettivo commento, a mo' di morale della favola: "tutto nel mondo è burla".... tutti gabbati!