1°Marzo 1940 - Anno XVI - Numero 325
IL DRAMMA
Quindicinale di commedie di grande successo diretto da Lucio Ridenti - Società Editrice torinese - Torino
- In questo numero:
- FAMIGLIA il testo completo della commedia in tre atti di Denys Amiel e M. Amiel Petry, versione italiana di Guglielmo Zorzi, rappresentata dalla Compagnia Maltagliati-Cimara-Ninchi - ROSARIO dramma in un atto di Federico De Roberto rappresentata al Teatro delle Arti di Roma diretto da A.G. Bragaglia - Equilibrio della regia (di Sante Savarino) - Viva il loggione (di Enrico Bassano) - Una collana teatrale dell'Accademia d'Italia (di Ermanno Contini) - Teatro Teatro - Termocauterio...
- In copertina: Laura Adani nuova grande interprete della "Signora delle camelie" (Disegno di Brunetta)
Laura Adani
Il 31 gennaio di quest'anno ha segnato una data, certo la decisiva, nella carriera artistica di Laura Adani, la più giovane e la più celebre fra tutte le artiste italiane. "Lalla", come la chiamano affettuosamente gli amici, ha interpretato, con un successo di pubblico eccezionale e con consenso di critica unanime, "La signora delle camelie". Passo decisivo, punto di riferimento, traguardo di arrivo - per un'attrice - più di ogni altra interpretazione, perché la Adani fino ad oggi ha pur interpretato "la figlia di Jorio" e "La nave". Ma "La signora dell camelie" è un orizzonte eccezionale e costituisce battaglia. Laura Adani ha vinto la prova con tutti gli onori; ora può essere consacrata nella fama, più di ogni altra attrice fra le giovani di oggi. Dice Renato Simoni, scrivendo dopo la rappresentazione: "Per lunghi anni interpretare Margherita Gautier è stata la più ambita ambizione delle attrici di tutto il mondo; Laura Adani ha affrontato anch'essa questo cimento e l'ha superato in modo tale da suscitare le acclamazioni del pubblico, soprattutto perché a quel giovanile ardore della commedia ella è andata incontro con giovane sensibilità, con spontaneità e freschezza di sentimento, lasciandosi sinceramente prendere dalla commozione che doveva comunicare al pubblico, facendo obbedire il suo felice ingegno singolarmente attento e pronto, il suo bel temperamento, la sua duttilità espressiva alla tenerezza, alla pietà che ella sentiva per il suo pesonaggio. Si potrà forse chiederle che nel primo atto Margherita abbia una femminilità un po' più trionfale; ma è certo che da quando la pallida femmina fastosa si anima al presentimento, all'illusione, alla felicità, allo strazio dell'amore, Laura Adani ne ha rappresentato la gioia, la passione struggente, il sacrificio e la morte in modo da sorpassare ogni più fiduciosa attesa. Il suo è stato un successo compiuto; basterà dire che nella sola scena del terzo atto col padre di Armando ella fu interrotta tre volte dagli applausi".