1° Giugno 1940 - Anno XVI - Numero 331
IL DRAMMA
Quindicinale di commedie di grande successo diretto da Lucio Ridenti - Società Editrice Torinese Torino
- In questo numero:
- CALORE DEL SENO il testo completo della commedia in quattro atti di Andrea Birabeau rappresentata dalla Compagnia delle Tre Maschere - LA PARTE DI AMLETO un atto di Eduardo De Filippo rappresentata dalla Compagnia De Filippo - Giovani attrici: Diana Torrieri, Lina Volonghi, Renata Negri e Franca Mazzoni - Evi Maltagliati (ritratto) - Renzo Ricci prova a Firenze "L'Adelchi" - Termocauterio...
- In copertina: Elsa Merlini (disegno di Brunetta)
Elsa Merlini
Abbiamo molto parlato di EIsa Merlini e di «Piccola città» quando la commedia è stata rappresentata per la prima volta a Milano al Teatro Nuovo. Abbiamo anche pubblicato, dopo aver detto del grande successo artistico, che la media di incassi in quel teatro, con la sola commedia di Wilder, fu di 28.109 lire. A Roma, dove «Piccola città» era già stata rappresentata al Teatro delle Arti, diretto da A. G. Bragaglia, Elsa Merlini ha rinnovato il successo. Fenomeno di una commmedia, è vero, ma anche accezionalità di interpretazione. Nella trionfante carriera artistica di EIsa Merlini, «Piccola città» è certo una delle tappe significative e, forse, la più importante per la coraggiosa esperienza, i nuovi intendimenti e la raggiunta perfezione di questa nostra grande attrice. Sono caduti così, in un sol colpo, tutti i fragili e vari castelli di carta, creati dall'opinione corrente, distratta e superficiale, di vedere in Elsa Merlini soltanto un temperamento comico. Quando in arte si raggiunge la perfezione, non si possono più fare distinzioni di genere; esiste una sola valutazione: quella che innalza l'interprete alla più alta ammirazione e ci fa pensare al «dono divino» che pochissimi hanno.
Abbiamo molto parlato di EIsa Merlini e di «Piccola città» quando la commedia è stata rappresentata per la prima volta a Milano al Teatro Nuovo. Abbiamo anche pubblicato, dopo aver detto del grande successo artistico, che la media di incassi in quel teatro, con la sola commedia di Wilder, fu di 28.109 lire. A Roma, dove «Piccola città» era già stata rappresentata al Teatro delle Arti, diretto da A. G. Bragaglia, Elsa Merlini ha rinnovato il successo. Fenomeno di una commmedia, è vero, ma anche accezionalità di interpretazione. Nella trionfante carriera artistica di EIsa Merlini, «Piccola città» è certo una delle tappe significative e, forse, la più importante per la coraggiosa esperienza, i nuovi intendimenti e la raggiunta perfezione di questa nostra grande attrice. Sono caduti così, in un sol colpo, tutti i fragili e vari castelli di carta, creati dall'opinione corrente, distratta e superficiale, di vedere in Elsa Merlini soltanto un temperamento comico. Quando in arte si raggiunge la perfezione, non si possono più fare distinzioni di genere; esiste una sola valutazione: quella che innalza l'interprete alla più alta ammirazione e ci fa pensare al «dono divino» che pochissimi hanno.