Teatro Comunale Rossini di Pesaro presenta:
Maometto II (1985)
Dramma per musica di Cesare della Valle - Musica di Gioachino Rossini
- Interpreti: Chris Merritt (Paolo Erisso) Cecilia Gasdia (Anna) Lucia Valentini Terrani (Calbo) William Matteuzzi (Condulmiero) Samuel Ramey (Maometto II) Oslavio Di Credico (Selimo) - Coro Filarmonico di Praga
- Maestro Concertatore: Claudio Scimone
- Regia: Pier Luigi Pizzi
- Maestro del coro: Lubomir Matl
- Scene e Costumi: Pier Luigi Pizzi
Programma di sala (pagine 72)
- Prima rappresentazione 19 agosto 1985
- La "sinfonia eroica" di Rossini (Giovanni Carli Ballola)
- Le fonti letterarie di Maometto II (Bruno Cagli)
- L'autografo pesarese di Maometto II (Alberto Zedda)
- Libretto - Soggetto
- Rossini: cenni biografici
Soggetto
Atto primo - Il sultano Maometto II, alla testa del suo esercito, ha stretto d'assedio la colonia venezlana di Negroponte, in Grecia, e minaccia di dar fuoco alla città se l'indomani non ne saranno aperte le porte. Paolo Erisso, còmandante dei veneziani, riunisce il consiglio di guerra Per decidere sul da farsi. Alla Proposta di Condulmiero di cedere ie armi, il giovane generale Calbo incita tutti a resistere; snudate le spade tutti giurano di combattere sino alla morte. Erisso, preoccupato per Ia figlia Anna, si reca con Calbo negli appartamenti di lei annunciandole di averla destinata in sposa al suo generale per assicurarle una maggiore protezione dai musulmani. La invita Pertanto a seguirlo sulla tomba materna per celebrare le nozze, ma Anna, titubante, confessa al Padre di essere già innamotata di Uberto, re di Mitilene, conosciuto a Corinto durante un viaggio del padre a Venezia. Il vero Uberto, però, si trovava proprio con Erisso sulla nave per Venezia ed Anna quindi è stata ingannata da qualcuno presentatosi a lei sotto falso nome. Ma alcuni colpi di cannone interrompono il colloquio. Qualcuno nottetempo ha aperto le porte della città a Maometto. Erisso, nel lasciare la figlia, le consegna un pugnale ed Anna dichiara di essere pronta a trafiggersi piuttosto che cadere nelle mani del nemico. Si ritira quindi nel tempio a pregare. Negroponte è òrmai quasi del tutto conquistata e, nell'estrema difesa della rocca, Erisso e Calbo vengono fatti Prigionieri. Condotti alla presenza di Maometto, costui riconosce nel comandante dei veneziani il Padre della giovane Anna che egli ama e gli offre salva la vita in cambio della resa della rocca. Allo sdegnato rifiuto di Erisso, Maometto ordina che sia condotto al supplizio insieme con Calbo. Già le guardie Ii trascinano via quando, uscendo dal tempio, Anna corre verso di loro, tra lo stupore generale, riconosce in Maometto il falso Uberto. Minacciando di trafiggersi, Ia giovane supplica il suliano di liberare il padre e Calbo, che ella dice essere suo fratello. Maometto l'ascolta e rende la libertà ai due, ma chiede ad Anna di diventare sua sposa. Anna non osa rispondere: in preda al dubbio e alla confusioire non sa decidersi tra il padre e l'amante-nemico.
Atto secondo - Anna è stata condotta a forza nell'accampamento di Maometto. Nonostante il lusso che la circonda e le lusinghe delle giovani musulmane, che la incitano a lasciarsi andare alle gioie dell'amore, ella tenta di fuggire, ma è fermata da Maometto. Questi le confessa ancora il proprio amore e le promette, se acconsentirà alle nozze, di salvare il padre ed il fratello Calbo. Anna ammette di essere innamorata, anche se non cederà ad un sentimento contrario all.a patria e al volere del cielo. Improvvisamente giunge nolizia che l'attacco alla rocca è stato respinto e che gli invasori indietreggiano incalzati dai veneziani. Maometto decide allora di guidare di persona il nuovo assalto. Nel separarsi da Anna le dona l'anello imperiale che le assicurerà l'obbedienza e il rispetto dei musulmani, avvertendola però che se al suo ritorno ella non avrà mutato la sua decisione, egli tornerà ad essere per lei solo il temibile sultano. Mentre Maometto si accinge a partire, Anna ode dal cielo un irresistibile richiamo che la sprona a compiere un'azione degna d'onore, Intanto Erisso e Calbo, temendo la vendetta dei nemici, si sono rifugiati nel sotterraneo del tempio. Davanti alla tomba della sposa, Erisso piange la sorte della figlia, ma Calbo lo rassicura: Anna non sarà mai capace di tradire la patria. Ma ecco che Ia fanciulla irrompe nel sotterraneo e dona al padre l'anello di Maometto, consegnandogli anche degli abiti turchi che proteggeranno lui e Calbo nella fuga. Anna, tuttavia, non potrà seguirli, poiché il suo aspetto è noto ai musulmani e per lei non resta che il sacrificio. Chiede però al padre di unirla in matrimonio con Cabo sulla tomba materna, per adempiere al suo antico desiderio. Erisso, commosso, stringe le destre dei due giovani e consacra la loro unione, Rimasta sola, Anna ode di lontano le preghiere delle donne; alcune di esse corrono ad avvertirla di mettersi in salvo, poiché i musulmani la stanno cercando, ritenendola ormai responsabile della disfatta. Felice di sapere che Ia vittoria è prossima e che i suoi cari sono salvi, Anna si prepara ad affrontare il suo destino. Alcuni soldati di Maometto entrano nel sotterraneo e si slanciano verso di lei per ucciderla. Anna si offre serena alle loro spade, ma essi, sbigottiti per tanto coraggio, non osano colpirla. Sopraggiunge Maometto. Anna, senza poter affrontare il suo sguardo, confessa che Calbo è suo sposo e non suo fratello e la tomba materna che è servita da altare per la loro unione raccoglierà ora anche il suo sangue. Quindi, tra l'orrore generale, si trafigge cadendo ai piedi del sepolcro.