Teatro alla Scala di Milano presenta:
Lucia di Lammermoor (1964)
Dramma tragico in quattro atti di Salvatore Cammarano - Musica di Gaetano Donizetti
- Interpreti principali: Joan Sutherlan (Miss Lucia) Gianni Raimondi (Sir Edgardo) Piero Cappuccilli (Lord Enrico) Agostino Ferrin (Raimondo)
- Maestro Concertatore: Nino Sanzogno
- Regia: Margherita Wallmann
- Maestro del coro: Roberto Benaglio
- Bozzetti: Alessandro Benois
- Figurini: Giovanni Miglioli
- Direttore allestimento: Nicola Benois
Programma di sala (pagine 24)
- Prima rappresentazione 12 giugno 1964
- Nella storia di Lucia ed Edgardo i riverberi di Giullietta e Romeo (Eugenio Gara)
- Bozzetti dellle scene
- Argomento
- Interpreti
- Fotografie
Nella storia di Lucia ed Edgardo i riverberi di Giulietta e Romeo (Eugenio Gara)
Due date bisogna tener d'occhio, quando si parla del folgorante impulso, della spinta irresistibile del genio donizettiano, e cioè il 3 maggio e il 6 giugno del 1835. Vedremo subito il perché. Il 3 maggio, da Napoli, dove insegna contrappunto e composizione al conservatorio, Donizetti si sfoga col suo editore milanese Giovanni Ricordi: "Io non so per anco cosa scriverò. Manchiamo di poeti e li vonno di cartello, ed intanto nessuno nasce". Buio assoluto, dunque. Viceversa, passano appena due mesi e tre giorni, e il grande bergamasco metterà la parola fine e la data precisa - il citato 6 luglio - in fondo all'ultima pagina del suo capolavoro: Lucia di Lammermoor. Si dirà che casi consimili, di gestazioni a volte anche più rapide, non erano infrequenti nella stagione alta del melodramma, specie quando c'era di mezzo un tipo vulcanico come Rossini, ad esempio. E questo è senz'altro vero; ma i libretti, almeno quelli, di solito erano già pronti o quantomeno abbozzati. Nel nostro caso, invece, ci troviamo di fronte a un compositore il quale non ha la più lontana idea di ciò che potrà fare per tener fede a un impegno con la direzione del San Carlo di Napoli. Fino a questo momento Donizetti ha scritto esattamente cinquanta opere, tra cui l'Anna Bolena, L'elisir d'amore e Lucrezia Borgia: tutt'e tre con la collaborazione di Felice Romani, considerato come il librettista principe di quel periodo. Ma il Romani vive a Milano, e una rapida intesa con lui non sarebbe possibile, data la distanza e il pochissimo tempo a disposizione. D'altra parte, tutto fa credere che a un Donizetti ormai ambientato a Napoli converrebbe meglio accordarsi, non fosse che per ragioni diplomatiche, con un poeta del luogo. La scelta cadde su Salvatore Cammarano. Cammarano aveva gran pratica di teatro, sia perché apparteneva a una grossa famiglia di comici e cantanti, sia perché aveva al San Carlo le funzioni di "concertatore". (Non però nel senso musicale, direttivo insomma. Questi concertatori del primo Ottocento si rinteressavano soprattutto dell'allestimento scenico, anticipando quasi le funzioni dell'odierno regista. E il Cammarano doveva trovarvisi a suo agio, essendo anche commediografo e pittore). Fu dunque lui a suggerire all'imbarazzato operista la vicenda del romanzo di Walter Scott intitolato The Bride of Lammermoor, apparso a Londra nel 1819? Questo non si sa. Anzi, a sentire i donizettiani di stretta osservanza, l'idea sarebbe proprio venuta al musicista il quale, dicono, aveva letto il romanzo, subito tradotto in italiano. Ma si tratta di una semplice ipotesi, perché nulla risulta, né da lettere o documenti, né da serie testimonianze. Sicché, sempre procedendo sul filo delle congetture, è altrettanto lecito supporre che a Walter Scott pensassero contemporaneamente un po' tutti: compositore, librettista, e magari anche gli impresari napoletani, visto che li, proprio in quei giorni, ai primi di luglio, al Teatro del Fondo cominciavano le prove di una nuova opera di Pacini, Ivanhoe, tratta appunto da un altro romanzo dello scrittore scozzese. Non dimentichiamoci infine che in quella lunga, bruciante stagione del romanticismo, Walter Scott era un narratore in voga, alla cui fama in Italia aveva contribuito Ia pubblicazione dei Promessi sposi (1827) con la successiva polemica pro e contro il romanzo storico. Propriamente storica, tuttavia, The Bride ol Lammermoor non si può considerare. Ma è pur vero che in quella nordica "Giulietta e Romeo"; ambientata nella Scozia cinquecentesca, l'episodio originale dei conti di Stair, che ne è il germe, forma un ... (continua)