Teatro di San Carlo di Napoli presenta:
Orfeo ed Euridice (1988)
Azone drammatica in tre atti di Ranieri de' Calzabigi. Musica di Cristoph Willibald Gluck
- Interpreti: Lucia Valentini Terrani (Orfeo) Luciana Serra (Euridice) Valeria Esposito (Amore) - Corpo di Ballo
- Maestro Concertatore: Peter Maag
- Regia: Alberto Fassini
- Maestro del coro: Giacomo Maggiore
- Coreografie: Yorma Uotinen - Caterina Sagna
- Scene e Costumi: Pasquale Grossi
Programma di sala (pagine 20)
- Lettera di Gluck al Granduca di Toscana
- Una "Love story" che viene da lontano (Sergio Segalini)
- Il cammino di Orfeo ed Euridice in Italia (Gualerzi e Roscioni)
- Argomento
- Interpreti
L'argomento
Atto primo - Ninfe e pastori piangono la recente scomparsa di Euridice; Orfeo, disperato, unisce ai loro lamenti l'invocazione alla sposa perduta, quindi, rimasto solo accanto al sepolcro dell'amata, lancia la sua invettiva ai numi che lo hanno privato del suo bene. Forzando le leggi irrevocabili che governano il regno delle ombre, si propone di rapire la sposa. In suo aiuto interviene Amore, che lo rassicura della benevolenza degli dei, mossi a pietà del suo intenso e sincero dolore: egli potrà riprendere con sè Euridice a condizione di non volgersi mai indietro per osservarla e di non rivolgerle la parola durante il percorso dal regno dei morti, altrimenti ella sarà costretta a ritornarvi. Orfeo, pieno di gioia e di speranza, accetta la proposta, pur rendendosi conto del sacrificio che gli viene imposto.
Atto secondo - Presso le soglie degli inferi, furie e spettri contrastano il passo ad Orfeo, stupiti da tanta audacia. Con il tocco della lira egli li placa; raddolcita dalla sincerità delle sue accorate implorazioni, la turba infernale gli consente di entrare nei Campi Elisi ove Euridice, fra le ombre celesti, vaga serena; ella avverte lo sposo che gli spiriti beati lo accoglieranno benevolmente ed Orfeo rivolge loro un'ardente invocazione affinchè gli venga resa la donna amata. Colpite dall'intensità del canto di Orfeo, le ombre concedono ad Euridice di tornare a vivere per godere sulla terra di una rinnovata felicità.
Atto terzo - Ha inizio il cammino del ritorno dei due sposi dal regno delle ombre alla luce dei vivi. Orfeo precede Euridice conducendola per mano; ella si stupisce nel vedersi riportata alla vita e si addolora perchè lo sposo non la guarda nè le rivolge la parola. Manifesta la propria emozione ed anche la propria delusione per il comportamento di Orfeo; questi, turbato dalle parole di lei e combattuto da contrastanti sentimenti, si ferma, esita a lungo ed infine si volta. Ma Euridice, a questo gesto, cade a terra morta; disperato, Orfeo vorrebbe uccidersi. Amore però veglia ed accorre presso i due: impedisce ad Orfeo di ricongiungersi nella morte ad Euridice e premia la sua fedeltà rendendogli la sposa, questa volta per sempre, mentre eroi ed eroine festeggiano la coppia felice, finalmente riunita.