Piccolo Teatro di Milano in collaborazione con Milano Aperta e il Centre Cultural Francais de Milan presenta:
Parigi - Milano (1984)
Viaggio nella canzone e nel teatro francese in 11 serate
- Protagonisti delle singole serate: Leo Ferré, Ingrid Caven, "Libertè a Breme" di Reiner Werner Fassbinder, Jean Guidoni, Colette Magny, Jacques Lecoq
1 Ferré 2. Caven 3. "Libertè a Breme" 4. Guidoni 5. Magny 6. Lecoq
Programma di sala (pagine 20)
- Introduzione (Patrice Martinet)
- Le singole serate - I protagonisti
- Fotografie
Milano Aperta. Chi, come noi, cerca da straniero di far cultura in ltalia si accorge di come questa formula sia molto di piu di uno slogan e corrisponde a una tradizione e ad una vocazione reale, dell'Amministrazione comunale e della gente della grande città che ci ospita. Lavorare a Milano venendo da Parigi è un'esperienza unica, è una delle rare situazioni in cui si puo credere che l'Europa esiste, o almeno che esiste una tensione autentica verso l'unità che nasce dallo scambio quotidiano, dal confronto assiduo, dallo sforzo continuo di riconoscere e comprendere noi stessi misurandoci su cio che ci accomuna e ci differenzia dagli altri cittadini del vecchio continente. ll "Viaggio nella canzone e nel teatro francese" che si svolgerà dal 10 al 22 gennaio è un'espressione di questa realtà ed è forse emblematico che esso inizi con Leo Ferré: un cantante che si è formato a Parigi, che ha scelto per vivere la dolcezza della campagna toscana e che per lavorare, per comunicare col mondo sale al nord, entra nella dimensione del l'iniziativa, del l'energia, del l'«apertura» di Milano. Certo, non e un caso che esso si svolga nel piccolo, grande teatro di via Rovello: e il gioco di parole e qui forse facile, ma inevitabile. Un denominatore comune alle altre serate puo essere ritrovato in una certa linea "espressionista" che passa attraverso i testi di Hebbel cantati da lngrid Caven, il "vaudeville macabro" di Liberté di R.W. Fassbinder, la violenza ironica di Jean Guidoni, il recupero di "padri" della modernità come Aragon e Artaud operato da Colette Magny. E forse l'incertezza del futuro che si apre davanti alla nostra Europa che induce molti a tornare indietro nel tempo, a cercare nel cuore piu buio e profondo della nostra storia recente un luogo, certo "negativo" di certezza, in cui ritoccare il fondo, per appoggiarvisi e cercare nuove strade? ll viaggio finirà, comunque, con Jacques Lecoq, un grande mimo il cui linguaggio senza parole affonda le sue radici nell'uso comunicativo del corpo, là dove le barriere tra la storia e la cultura dei popoli non hanno ancora trovato la loro ragione di esistere. Un linguaggio piu vicino al passato, alla natura, che chiuderà la manifestazione al Piccolo Teatro in cui non è forzato, a mio avviso, trovare il simbolo del futuro europeo per cui noi lavoriamo. ll Théàtre de I'Europe di Parigi, diretto dal grande milanese Giorgio Strehler, torna a Milano, dove Strehler è "nato". Una linea doppia si disegna attraverso il continente confermando il destino di Milano a diventare sempre di più uno dei cuori vivi della cultura dell'Europa.
Patrice Martinet Direttore del Centre Culturel Francais de Milan
PROGRAMMA
Martedì 10 gennaio LEO FERRE'
11, 12 gennaio INGRID CAVEN
LIBERTE' A BREME di Reiner Werner Fassbinder
17, 18 gennaio JEAN GUIDONI
19 gennaio COLETTE MAGNY
20, 21, 22 gennaio JACQUES LECOQ