Teatro Stabile della Città di Torino presenta:
Processo per magia (1961)
Di Apuleio Di Madaura
- Interpreti: Renzo Giovampietro, Andrea Matteuzzi, Gianna Giachetti Duane, Bob Marchese, Virgilio Zernitz, Lucetta Prono, Alessandro Esposito
- Traduzione e dialoghi: Francesco Della Corte
- Scene: Eugenio Guglielminetti
- Regia: Renzo Giovampietro
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1. Giovampietro 2. Matteuzzi 3. Duane 4. Marchese 5. Zernitz 6. Guglielminetti
Pieghevole (facciate 4)
- In difesa dei valori esterni (F. Della Corte)
- Perché Apuleio? (Renzo Giovampietro)
- Il cast
- Fotografie
Qualcuno si è stupito che un attore della mia generazione, che ha interpretato prevalentemente personaggi di un repertorio moderno, si sia improvvisamente accostato all'opera meno letta di uno scrittore africano del lontanissimo secondo secolo della nostra Era. Ebbene, un perchè c'è; anche se non è un perchè "dotto". Esso si ricollega a due fatti dei quali si parlò a suo tempo in tutto il mondo, fatti che io ho vissuto nella mia fanciullezza e che mi turbarono profondamente: il ritrovamento delle due navi romane del lago di Neni e la scoperta dei resti di un uomo dell'ultimo glaciale, scoperta che rese celebre il paleontologo Blanc e famosa una grotta del Circeo. Questi due fatti avvennero nella terra dove sono nato, così ricca di tesori d'arte ancora inesplorati da eccitare la mia fantasia, da interessarmi fin da ragazzo alle civiltà che ci hanno preceduto. Ed è proprio su questo terreno che si è inserito il mio esperimento teatrale, che ho potuto realizzare solo oggi per l'incoraggiamento della Direzione del Teatro Stabile di Torino. Penso che proprio mentre affrontiamo le sconvolgenti esperienze che la scienza e il progresso in tutti i campi ci offrono, sia importante, non in contraddizione con quelle stesse esperienze, ristabilire un più saldo contatto con i valori umani oltre che estetici, che ancora oggi a Atene e Roma ci additano.
"Processo per magia" è il primo tentativo per un teatro, diciamo pure archeologico, che intendo rappresentare. Spero non spaventi la parola "archeologia": certi valori sono perenni. Non intendo quindi rianimare dei morti, ma portare alla luee viva della ribalta, voci che ancor oggi possono insegnarci molto E divertirci.
RENZO GIOVAMPIETRO