Marzo 1934 - Anno I - Numero 3
PROSCENIO - Rivista del teatro italiano
Direttore responsabile Guido Giannini - Direttore tecnico Carlo Trabucco - Casa Editrice Giannini 26 Borgo San Giacomo Firenze
- In questo numero (articoli principali):
- SCRIVIAMO UNA COMMEDIA atto unico in versi di Adelaide Lizioli - Don Bosco e il teatrino (di Onorato Castellino) - Variazioni sul tema (di Manuel Chiesa) - Repertorio per le filodrammatiche - Baracca e burattini - Cronaca e Notizie
Baracca e Burattini
Il quotidiano "L'Italia" di Milano ha condotto una serrata battaglia contro il varietà e le pseudo recite nei cinematografi, dove si è rifugiato tutto il marciume che non può più trovare posto sui palcoscenici maggiori. I colleghi dell'Italia ci hanno consenzienti e plaudenti. E poichè essi hanno ragione - e non solo per Milano - speriamo che provideant consules.
A Spezia, i consoli hanno provveduto traducendo in questura una guitta, perchè aveva passato il segno. Peccato che Spezia non.... faccia primavera per tutta Italia. In questo caso la parola "primavera" ha il preciso significato di "Scopa".
"Coriolano" a duemila anni e rotti dalla sua morte è venuto a turbare il sonno ai vivi. Per averlo fatto allestire alla "Comedie Française", il commediografo Giulio Fabre, direttore del grande teatro di Stato, vi ha rimesso il posto. Quale la colpa? Questa: che il lavoro shakespeariano si è prestato con le sue battute antidemocratiche a spunti e beccate della platea e del loggione contro il Governo democratico. Una volta ancora il teatro serve a stimolare gli animi come già nel Risorgimento italiano. Peccato che Fabre, uomo di molto merito, ne abbia fatto le spese. Ma non è detto che queste non debbano venirgli.... rimborsate .
Il teatrino cattolico fa... scuola. Dopo il "gran viaggio", a soli uomini, e dopo la pellicola "ragazze in uniforme" a sole donne, si annunzia un altro lavoro con sole femmine, enumerabili fino a tre. Infattti "il dramma di Monica" della scrittrice polacca Maria Monzowic sarà portato in giro dalle attrici: Maria Bazzi, Maria Pia Benvenuti e Matilde Casagrande. Unico uomo nella tournèe: l'amministratore Mario Certini. Saremmo lieti di sapere dove tende questo accentuato femminismo.
Si annuncia per il cinema una terza pellicola su "Casanova" avventuriero, donnaiolo e scroccone. Confessiamo che non viene sentita proprio la necessità.
I cattolici hanno torto di scandalizzarsi per la "Caterina Sforza" del signor Benelli Sem, non battezzato e circonciso. Hanno torto perchè la botte dà il vino che ha. Piuttosto sarebbe bene che essi non solo si disinteressassero della sua Caterina, ma anche di quelle serate in cui sono invitati ad assistere ad una certa "cena", dove essi in realtà sono dei beffati.
Pari passo all'eco del successo di Caterina Sforza ha raggiunto il Signor Benelli la notifica dell'asta del suo castello di Zoagli per iniziativa del Monte dei Paschi di Siena.
Si proietta qua e là la pellicola "il testamento del dotto Maluse"" per la quale il manifesto avverte che la visione è vietata ai minori di anni sedici. Ammiriamo la italiana prudenza, quella che evidentemente non ha avuto il sig. Fritz Lang che il film inscenò in Germania. Ma che questo signor Lang "omonimo del boia austriaco" non sia uomo di soverchi scrupoli lo prova il fatto che ha pronto un film "M" che rappresenta vita e prodigi del mostro di Dusseldorf. Per dare un'idea della moralità dell' impresa diremo che in Italia la pellicola non verrà proiettata perchè fuori del nostro clima e della nostra onestà. Bene per la censura italiana. Ma... e per il popolo tedesco?
Baracca e Burattini prosegue...