Teatro Massimo di Palermo presenta:
Stress (1966)
Vicenda coreografica in un atto di Ugo Dell'Ara. Musica di Piero Piccioni (Prima rappresentazione assoluta)
- Interpreti: Paolo Bortoluzzi (L'uomo) Duska Sifnios (La dama) - Corpo di ballo e Orchestra del Teatro Massimo
- Maestro Concertatore: Luciano Rosada
- Coreografie: Ugo Dell'Ara
- Scene e costumi: Mischa Scandella
.1. Bortoluzzi 2. Sifnios 3. Dell'Ara 4. Rosada 5. Scandella
Programma di sala (pagine 90)
- Prima rappresentazione 5 maggio1966
- Introduzione (U.M.)
- Argomento
- Interpreti
- Fotografie
- Nella stessa serata i balletti "Roberto e il Diavolo - Espana"
Stress
La vita è fatta di tranquillità e di tensioni. A volte il lavoro, gli affetti, i nostri stessi bisogni ci opprimono, ci fanno soffrire serrandoci in un angoscia che non ha nome né significato preciso. “Stress”, in lingua inglese, vuol dire appunto tensione anche – rottura - in conseguenza di uno sforzo. È questo il tema del balletto.
Un uomo è felice con la sua donna, la moglie che lo ama e in cui lo sorprendiamo in abbandonata e sognante intimità. Uscito di casa è però preda di assurdi terrori. La gelosia gli rode il cuore. Vede una donna allegra, provocante. È sicuro: è la moglie. La rincorre e si accorge che non si tratta d'altro che di una somiglianza. Così ancora una volta. Un terzo sospetto non può essere verificato perchè la presunta moglie scompare per la via. La folla ora sommerge l'uomo con i suoi terrori, lo isola e lo opprime. Un vuoto si fa attorno a lui, quasi eco del suo stesso terrore. Straziato dalla gelosia, umiliato nella sua dignità, che crede calpestata, l'uomo sviene. C'è chi passa e non vuole soccorrerlo, ma poi subentra la pietà; viene raccolto e portato al pronto soccorso. Sul letto d'ospedale l'incubo ritorna in una visione sempre più angosciante. All'uomo pare di soffocare, di morire strozzato. Si ridesta. Sta meglio. Così ritrova la città, la gente. Ha un attimo di smarrimento. Ad un tratto, una mano si posa sulla sua spalla. È la moglie che lo attende, che lo desidera, che lo pensa. La vita ritorna. Il terrore svanisce nella ritrovata intimità. Fino a quando?