Romeo e Giulietta 1921 - 1937 - 1939
La poetica storia dei due giovanissimi amanti di Verona ha fatto negli ultimi vent'anni, tre apparizioni sulla scena italiana. La prima risale al marzo del 1921. Riunita, in quell'anno, la sua prima Compagnia con una schiera di giovanissimi attori - Vera Vergani, Luigi Cimarra, Luigi Almirante, Mario Brizzolari, Marini, ecc. - Dario Niccodemi volle presentarla al pubblico di Roma in un grande spettacolo e scelse - forse perché aveva due bei ragazzi per le parti dei protagonisti - Romeo e Giulietta. La rappresentazione, nonostante la buona volontà e il grande fervore del commediografo e regista livornese e dei suoi attori, e nonostante i trucchi scenografici del pittore Angoletta, non riportò al Teatro Valle molto successo e Niccodemi mutò subito strada, cioè reperorio.
Nei grandi spettacoli organizzati all'aperto, nel luglio 1937, dalla Biennale di Venezia. il dramma di Romeo e Giulietta tu rappresentato nella corte d'onore di Ca' Foscari; resista Guido Salvini; interpreti Gino Cervi, Evi Maltagliati, Memo Benassi, Gualtiero Tumiati, Rossana Masi, Nerio Bernardi, Corrado Rocca, Giulio Stival, Carlo Ninchi, Sandro Ruffini, Bella Starace-Sainati, Lola Braccini. L'edizione, fastosissima, con una messinscena di una opulenza forse maggiore del bisogno, tu lodata per certi aspetti ed ebbe critiche vivaci per altri.
La terza edizione della tragedia d'amore e di morte di Shakespeare ce l'ha offerta il mese scorso, la Compagnia Ricci-Adani al Teatro Argentina di Roma; ancora con la regia di Guido Salvini e le scene del pittore Calvo. Al giudizio della critica e degli spettatori che assistereno alla rappresentazione venziana di Romeo e Giulietta, Salvini ha inscenato al chiuso il dramma quasi con gli stessi criteri con cui lo allestì in Ca Foscari, rendendo così l'opera troppo lenta e macchinosa. Ma lo spettacolo ha riportato egualmente un caloroso successo, specie per merito di Laura Adani e di Renzo Ricci, ed ha avuto un lungo fortunato seguito di repliche.