Da IL DRAMMA N. 379 - 1° Giugno 1942:
- "L'Avventuriero davanti alla porta" commedia in tre atti
Autore: Milan Begovic
L’AVVENTURIERO DAVANTI ALLA PORTA
Commedia in tre atti e nove quadri di Milan Begovic. Traduzione di Gian Capo.
Rappresentata dalla Compagnia del Teatro delle Arti di Roma diretta da ANTON GIULIO BRAGAGLIA che ne ha curato la regia.
PERSONAGGI DEL DRAMMA: La fanciulla - La suora di carità - Il medico.
PERSONAGGI IMMAGINARI: Agnese (nel dramma la fanciulla) – Suo marito – Il signore col panciotto rosso – Un amante brutale – Il giovine bene educato – Un assente e il suo cadavere – La signora bionda – Cristina – La signora moglie dell’attore – Elisa la cameriera di Agnese – Un facchino – Due o tre signori – Due o tre signore – La morte.
INTERPRETI: Diana Torrieri – Gemma Donati – Giovanni Dolfini – Angelo Calabrese – Angelo Bizzarri – Giovanni Saccenti – Ezio Banchelli – Armando Bonamano – Amedeo Bertacchi – Nais Lago – Itala Martini – Rina Sardi – Adolfo Troffarelli – Giuseppe Vivoli – Alfredo Varelli – Anita Graiotti – Dino De Luca.
L’azione si svolge negli ultimi momenti lucidi di una fanciulla ammalata e nel suo delirio prima della morte.
QUADRO UNO
Il giardino di una villa. Da un lato la terrazza della villa. In fondo un cancello di ferro chiuso. Oltre il cancello la strada bianca. Estate, verso sera. Sulla terrazza, in una grande poltrona, affondata nei cuscini sta seduta la fanciulla ammalata, avvolta in un bianco scialle veneziano; a occhi chiuse ella ascolta il suono del pianoforte che viene dall’interno della casa: è la musica di una danza moderna, dal ritmo sensuale e voluttuoso. Dopo qualche attimo la musica cessa ed appare sulla soglia la suora.
SUORA - Siete soddisfatta? Volete ancora?
FANCIULLA - Vi ringrazio, suor Maria. Basta per oggi. Questo fu il mio ultimo fox-trott del collegio. Lo danzavamo io e Cristina, ma non lo terminammo.
SUORA (Che si è avvicinata) Perché?
FANCIULLA - Mi colse un improvviso malore. Dalle braccia di Cristina passai al letto. Per diversi giorni e per diverse notti giacqui senza potermi muovere, ma nel cervello mi danzava continuamente il ritmo di quel ballo. Non potevo liberarmene.
SUORA - La febbre spesso conserva le ultime impressioni.
FANCIULLA – Ah, che ne so io? Se potessi tornare in collegio! Cristina certamente mi attende...
SUORA - Vi volevate molto bene?
FANCIULLA - Moltissimo. Siamo vissute insieme tre anni. Tre anni di intimità affettuosa. Dormivamo nella stessa camera, sedevamo nello stesso banco, i nostri pensieri erano gli stessi, uguali erano i nostri desideri. Sono convinta che anche adesso ella desidera quello che desidero io.
SUORA - Cioè?
FANCIULLA - Che io guarisca.
SUORA - Questo è il desiderio di tutti, signorina!
FANCIULLA - Lo so. Voi siete buona. (Solleva con fatica la mano che la Suora prende nelle sue, e dopo una pausa) Ma con Cristina era tutt'altra cosa. Il nostro non era soltanto l'affetto che si ha per il prossimo. Ci aiutavamo a creare dei nostri progetti per l'avvenire… a cercare la felicità: sogno per sogno, desiderio per desiderio…
SUORA - La felicità non è altro.
FANCIULLA - Credo che la felicità sia di più. Più dei sogni, più dei desideri che sono soltanto le vie per arrivarci. La felicità è certamente una cosa che si può vedere con gli occhi e afferrare con le mani.
SUORA - (Come per cambiare discorso) - Non sentite freddo, signorina? Volete che rientriamo?
FANCIULLA - La sera è così tranquilla e calda... Lasciatemi qui ancora un poco. Mi piace di rimanere così con le spalle rivolte al grande cancello. Mi pare che di momento in momento arriverà qualcuno che attendo.
SUORA - Chi potrebbe giungere?
FANCIULLA - Se lo sapessi! Una cosa sola io so: che c’è sempre qualcuno che aspetta davanti alla porta. Lo sconosciuto che reca l’inatteso. Forse anche la felicità. Quante volte ne abbiamo parlato io e Cristina! Lo chiamavamo “L’Avventuriero davanti alla porta”. Mi pare che anche adesso attenda al cancello. (Una breve pausa) Guardate se c'è qualcuno.
SUORA - Chi potrebbe esservi, signorina? La strada bianca è deserta …
… … …