Dal Programma di sala I SANI DA LEGARE- 1954:
- "I sani da legare" al Piccolo Teatro di Milano
Autore: Rassegna Stampa
I SANI DA LEGARE di Franco Parenti - Dario Fo - Giustino Durano al Piccolo di Milano
Composizioni mimiche di Jacques Lecoq - Musiche di Fiorenzo Carpi
ALCUNI GIUDIZI DELLA STAMPA...
IL CORRIERE DELLA SERA - La formula inaugurata con “il dito nell'occhio” si è confermata pienamente valida con la nuova rivista “I sani da legare” rappresentata a un pubblico foltissimo, continuamente divertito dalla rapida successione dei molti episodi, quadretti, scorci, sul fondo di un'ingegnosa scena unica. Gli esecutori tutti giovanilmente animati e sicuramente affiatati, hanno interpretato un intelligente copione, che è legato soltanto al proposito della satira che punta sull'attualità, cantando, mimando e acrobaticamente prodigandosi.
IL CORRIERE LOMBARDO - In tempi in cui i testi, i copioni, le trovate sembrano spenti, inconsistenti, inconcludenti, il trio Parenti-Fo-Durano ha teso a dimostrare come in capo a tre ore di spettacolo si possono svolgere scene e sketchs a getto continuo, alcuni dei quali potrebbero fare la fortuna della parte comica di una normale rivista. Qui, c'è un complesso che si muove dall'inizio alla fine, c'è l'impiego di tutta la formazione, c'è la rotazione dei ruoli e gli stessi tre elementi maschili e i due femminili di punta si adattano volentieri, all'occorrenza anche a parti modeste. (Piero Farnè)
IL POPOLO- Vi sono molte idee in queste caricature, in queste satire, ma v'è prima di tutto, l’idea di far tesoro delle molte esperienze teatrali e registiche del tempo moderno - quella, dominante del gesto che crea la cosa, o quella della sintesi compenetrata nel tempo e nello spazio - ed è il vero tema, la vera scoperta di questi autori-interpreti. Il resto, messi su questa strada, viene da sé, con la fantasia che non fa difetto e la vivacità, sempre corretta nel gusto. (Silvio Giovanninetti)
IL SOLE - Dànno alle loro infilate di scenette lampo, di giochi satirici un ritmo che infallibile, una cadenza precisa e avvincente. Senza dubbio sono molto bravi: autori e interpreti che prima di tutto hanno profondo rispetto per ciò che fanno e che in secondo luogo lo fanno bene con coscienza pari all'entusiasmo. (Angelo Frattini)
LA NOTTE - L'importanza de “Il dito nell'occhio”, fu, secondo noi, quella di essere stata - prima in Italia - una rivista critica, di aver affrontato, con un rigore satirico che non mancava di una comicità elastica e saporosa, alcuni fra i temi principali del nostro costume e della nostra cultura. Rivista critica, cioè anticonformistica; lo è anche “I sani da legare” con questa differenza: si è rinunciato a ogni scorribanda storica, ci si è mantenuti, nella scelta dei temi, sul terreno della nostra vita di ogni giorno. Lo spettacolo è, molto più vario e costruito del precedente; si direbbe che ne siano aumentate le dimensioni. (Morando Morandini)
LA PATRIA - “I sani da legare” è un'analisi della società moderna, qualitativamente e vorremmo dire geograficamente ben definita, nelle sue espressioni più esasperate e nelle manifestazioni negative della sua vita.
L'AVANTI - E' uno spettacolo a vedere il quale ci si sente uomini che vivono in Italia che è la terra dove siamo, e nell'anno 1954 che è l'anno in cui viviamo. Sentirci con i piedi puntati a casa nostra fa sempre un gran piacere. Giacché il pregio di uno spettacolo come “I sani da legare” più che nello stile o nella struttura più o meno rivoluzionaria sta proprio qui, in questo legarsi direttamente alla cronaca, senza cadere nel banale e nel bozzettistico, in questo servirsi della satira e dell'umorismo, senza fare della letteratura. Poiché il successo di Parenti-Fo-Durano non sta nell’usare una lingua di “cultura”, ma nel riprodurre in una sintesi precisa, felice, acuta, il modo delle nostre relazioni umane col linguaggio che g1i è proprio: il linguaggio di un tecnicismo implacabile, opprimente, presente ovunque al punto che non ce ne accorgiamo forse più.
L'UNITÀ - Una maggiore maturità consolida il primo felice esperimento. E' un impegno di critica e di disciplina artistica: l'apporto, anche più sviluppato, della pantomima, è un elemento funzionale di quest'impegno; la recitazione ha un suo sti1e, affidato alla disinvoltura, alla lievità, all'apparente distacco da1 testo: l'estrosità delle trovate è una sfavillante e continua girandola; e la fusione dell'elemento recitativo, di quello mimico e di quello musicale è piena e felice. (Giulio Trevisani)
MILANO SERA - La rinuncia al pupo che salta dalla scatola all'ultima battuta e scatena la risata improvvisa, è i1 segno che la comicità non si vuole ottenere col gioco dei concetti, con l'opposizione artificiale dei fatti, non è insomma fatta di dolce e di agro, di panna sulle fragole messa per far nascere l'inconsueto, impreveduto sapore, ma genuinamente avviene dalle cose schiette, dalle cose che ci sono nella società e nella vita, dalle cose cattive e quindi grottesche e risibili.
24 ORE - Gli attori tutti eccellenti. Da Parenti dalla recitazione finissima, levigata come uno specchio, al quale l'umorismo occorre per crearvi crudi contrasti, a Fo, naturalmente comico con un vivo senso del patetico e che tiene la scena in un modo straordinario; da Durano che ha la natura della parodia della canzone, ciò che dà un ritmo particolare alla sua recitazione, a Cobelli costituzionalmente mimo dotato di un'immediata intuizione del gesto comunicativo. Da Luisa Rossi dolcemente svaporata o pigra, a Jole Fierro, tranquilla, ma mettiamo come un ficodindia e coccolona quando s'agita. Dal Milli di un pathos Corato e pacifico al Cannas col suo fare tra il candido artigiano e il truffatore cinico. Dal Mazzone contegnoso e sanguigno come un amico di casa da Feydeau, al Cacciari semplice e misurato. E le altre attrici, tutte come le due prime, assai graziose e anche brave: la Galvani, ottima soprattutto nelle parti mimiche, la Sora che inclina il collo con dolcezza, la Pieracci, soavemente soubrettinante.