Da SIPARIO Num. 133 Maggio 1957:
- Renzo Ricci ed Eva Magni in "Lunga giornata verso la notte"
Autore: Eugene O'Neill
LUNGA GIORNATA VERSO LA NOTTE Dramma in quattro atti di Eugene O'Neill. Versione italiana di Amleto Micozzi.
Titolo originale: Long days journey into night
Regia RENZO RICCI - Scene di LUCIANO DAMIANI - Costumi di Ezio Frigerio
Personaggi: JAMES TYRONE - MARY CAVAN TYRONE, sua moglie - JAMES TYRONE JR., figlio maggiore - EDMUND TYRONE, secondo figlio - CATHLEEN, domestica.
INTERPRETI: RENZO RICCI - EVA MAGNI - GLAUCO MAURI - GIANCARLO SBRAGIA - ANNA NOGARA
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CATHLEEN - Io non consiglierei a nessuno di toccare l'alcool, Signorino Edmund, mai... però quando uno sta giù di corda, che male vuole che faccia un goccetto ogni tanto? EDMUND - Mi hai dato una magnifica scusa, grazie.
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TYRONE - Sapessi, mia cara, la contentezza che provo in questi giorni che sei di nuovo con noi a rivederti com'eri una volta. E adesso cerca di mantenerti in gamba. MARY - Ma certo caro.
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TYRONE - E' vero, sono un cattivo osservante, che Dio mi perdoni... non andrò in chiesa, ma ogni volta che vado a letto e che mi sveglio mi metto in ginocchio e prego! EDMUND - Preghi per la mamma?
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MARY - Oh, come tutto è più difficile in questa atmosfera di continua diffidenza, sapendo che tutti mi spiano, che nessuno di voi crede nelle mie parole o ha fiducia in me. EDMUND - Non esagerare, mamma. Abbiamo Tutti fiducia in te.
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EDMUND - Io non andrò in nessun maledetto sanatorio di stato per farti risparmiare qualche dollaro, pidocchioso! TYRONE - Calmati! Non parlarmi così! Sei ubriaco!
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TYRONE - Non voglio sentire scuse, Mary. MARY - ... James ho fatto tutto quello che potevo! Credimi, ti prego! TYRONE - Forse l'avrai fatto, Mary. Ma per l'amor di Dio, perché non dovresti avere la forsza di resistere?
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JAMES - Odio me stesso e devo vendicarmi su tutti gli altri. Specialmente su te... La parte morta di me spera che ti vada male. EDMUND - Sta' zitto! JAMES - ... Mi hai capito? Sei un bamboccio maledettamente intelligente... Sei tutto quello che mi è rimasto.
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MARY - Questo fu nell'inverno dell'ultimo anno di collegio. Poi in primavera dovette succedermi qualche altra cosa... Si, ricordo. Mi innamorai di James Tyrone e per un periodo della mia vita sono stata tanto felice.
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TYRONE - Avevo dieci anni quando mio padre abbandonò mia madre e se ne tornò in Irlanda a morirci... Mia madre restò sola, straniera in terra straniera con quattro bambini piccoli sulle spalle... Lavoravo dodici ore al giorno da un meccanico in una specie di fienile puzzolente dove ci pioveva dal tetto... Una volta che hai imparato la lezione è difficile che te la scordi.
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(Dedica di Eugenio O'Neill alla moglie).
A Carlotta,nel dodicesimo anniversario del nostro matrimonio.
Carissima, ti mando il testo originale della mia commedia, del dramma di questa vecchia pena, che ho scritto con le lacrime e col sangue. In una ricorrenza così lieta può sembrare un dono triste e inopportuno, ma tu sai capire. Ricevilo come un tributo al tuo affetto e alla tua tenerezza che seppero infondere in me la fede dell'amore e il coraggio di affrontare il mio passato e di scrivere questo lavoro, di scriverlo con profonda pietà, comprensione e desiderio di perdono verso tutti i quattro tormentati Tyrone.
Mia amata, questi dodici anni sono stati un viaggio verso la luce, verso l'amore. Sai quanto te ne sono grato, e quanto ti amo.
GENE.
Tao House, 22 luglio 1941.