INTRODUZIONE
Marcello Marchesi dopo la prima raccolta di versi, dal profetico titolo Essere o benessere (1962) e dopo il Diario futile di un signore di mezza età (1963), pensieri di un personaggio televisivo, presenta ora Il sadico del villaggio. Come definire questo libro? Un brindisi con un bicchierino di livore, un trattato di chirurgia senza anestesia, un canzoniere di battute sballate, un lazzaretto di parole contaggiose, un libro che fa il punto e virgola sulla situazione di un cinquantenne duro a invecchiare? Marchesi vi raccoglie gli introsfoghi, le implosioni di un beatmik di buona famiglia di di condirevole età. Un libro da gettar via e da raccogliere da terra ad ogni pagina. La legatura resiste.
IL SADICO DEL VILLAGGIO ... con una tenera comprensione che comprende anche me.
"I fiori quanto mi piacciono. A lei piacciono i fiori?"
"Si col sale."
"Come?"
"... è un po' d'olio."
"Cotti?"
"Crudi, crudi."
"Tutti?"
"Tutti. Specialmente i garofani."
"Anche i gambi?"
"Dipende."
"Per esempio?"
"I gambi delle tuberose, lessi, sono più buoni degli asparagi."
"Dice?"
"Perché non prova?"
"Impossibile. Sono un poeta."
MARCELLO MARCHESI