Teatro alla Scala di Milano presenta:
Carmen (1959)
Opera in quattro atti di Henry Meilhac e Ludovic Halevy dal racconto di Prosper Mérimée. Musica di Georges Bizet
- Interpreti principali: Giulietta Simionato (Carmen) Mario Del Monaco (Don José) Giangiacomo Guelfi (Escamillo) Renata Scotto (Micaela). Primi ballerini: Vera Colombo - Amedeo Amodio - Elettra Morini
- Maestro Concertatore: Nino Sanzogno
- Regia: Franco Enriquez
- Maestro del coro: Norberto Mola
- Coreografie: Leonida Massine
- Bozzetti: Georges Warhevitch
- Direttore Allestimento: Nicola Benois
Programma di sala (pagine 24)
- Rivoluzionaria "gitanilla" (Massimo Mila)
- Bozzetti delle scene
- Argomento
- Interpreti
- Fotografie
L'argomento
ATTO PRIMO. A Siviglia, una piazza su cui s'affaccia la manifattura di tabacchi. Presso il corpo di guardia si presenta Micaela venuta a cercare Don José che è atteso tra breve per il prossimo cambio. Invano alcuni dragoni tentano di convincerla a trattenersi con loro: Micaela si allontana. Subito dopo, seguita da un codazzo di ragazzini, arriva la nuova guardia: Don José è informato da Morales della visita di Micaela. Dalla fabbrica escono le sigaraie: tra esse è Carmen che lancia a José sguardi provocanti ed espressioni infiammate e gli getta un fiore. José ne rimane ammaliato e neppure Micaela che riappare recandogli il saluto della madre lontana riesce a distrarlo e a dissipare il suo turbamento. Quando poi tra le sigaraie si accende una baruffa e Carmen, che è la più turbolenta e aggressiva, viene arrestata, José non sa resisterle e dietro promessa del suo amore ne favorisce la fuga.
ATTO SECONDO. Alla taverna di Lillas Pastia, due mesi più tardi. Giunge acclamato Escamillo, invaghito di Carmen che però gli si mostra indifferente. Essa ama José, che sa esser stato punito per causa sua, e per restare ad attenderlo rifiuta di unirsi ai contrabbandieri. Infatti José, scontata la pena, ritorna a lei: le narra come in prigione abbia serbato il fiore donatogli e le conferma la sincerità dei suoi sentimenti. Con lei quindi decide di affrontare la vita libera e avventurosa dei contrabbandieri.
ATTO TERZO. Un bivacco di contrabbandieri in montagna. José pensa alla madre e non sa tuttavia staccarsi da Carmen, cui le carte predicono tragica morte. Micaela lo ha seguito fin quassù, ma appena lo scorge si nasconde tra le rocce. Arriva quindi anche Escamillo: sfuggito alla fucilata della sentinella, si scontra con ]osé; il loro duello rusticano è interrotto da Carmen ed Escamillo se ne riparte dando a tutti convegno a Siviglia per una corrida. Micaela è scoperta e annuncia a José che sua madre è morente, persuadendolo così a seguirla.
ATTO QUARTO. Nella Plaza de Toros di Siviglia. Carmen, stanca di José e avida di nuove emozioni, è oramai presa di Escamillo, che passa per recarsi a partecipare alla corrida. Invano amiche la mettono in guardia dalla gelosia di José: spavalda si avvia per entrare nell'arena, ma José le sbarra il passo, la supplica di non abbandonarlo, poi, umiliato, la minaccia. Carmen non intende ragione e con gesto di supremo disprezzo si sfila dal dito il pegno del loro amore: José la uccide con una pugnalata, mentre si ode la folla inneggiare ad Escamillo vittorioso.