Ente Autonomo Teatro Massimo di Palermo presenta:
Gli Uccelli (1957)
Balletto di Margherita Wallmann dalla suite omonima per piccola orchestra di Ottorino Respighi
- Interpreti principali: Nora Irinova (Il pulcino) Sabine Leblanc (La fagiana) Boris trailine (Il colombo)
- Maestro Concertatore: Corrado Martinez
- Coreografia: Margherita Wallmann
- Coreografia realizzata da: Nora Irinova
- Costumi: Veniero Colasanti
Programma di sala (pagine 56)
- Gli Uccelli
- I protagonisti
- Nel programma anche l'opera "Linda di Chamounix"
- Fotografie
Gli Uccelli
La Suite Gli Uccelli fu diretta la prima volta da Respighi stesso nel 1927, al Teatro Municipale di San Paulo. In essa l'Autore ravvicina brani di autori del sei-settecento, il tutto fondendo con gusto personalissimo e conferendo all' insieme carattere unitario per mezzo di una armonizzazione e strumentazione omogenea. Finora la suite Gli Uccelli, come balletto, si è ispirata a uno scenario espressamente ideato da Claudio Guastalla. Soltanto l'estate scorsa l'illustre coreografa Margherita Wallmann ha presentato una nuova interpretazione degli Uccelli nel Chiostro dei Cipressi, nella isola S. Giorgio Maggiore di Venezia. Com'è noto la Wallmann è stata interprete di diversi balli su musiche respighiane, (La Boutique fantasque, Antiche Arie e danze, Trittico botticelliano, Passacaglia di Bach e Respighi, Fontane di Roma, Pini di Roma). In questa nuova interpretazione la Suite viene presentata a guisa di Balletto di Corte, che era una forma musicale molto in auge alla Corte di Luigi XIII e Luigi XIV. Col Preludio vengono presentati i vari personaggi che si dispongono in diversi atteggiamenti, Colombi, Gallo e Gallina, il Fagiano e la Fagiana, il Gufo, e la Civetta, i Cuccù, ed ognuno dei quali parteciperà in seguito alla propria danza. Anche dal punto di vista musicale, nel Preludio sono inclusi elementi che saranno sviluppati in seguito: due arie di Bernardo Pasquini (1637 - 1710), la prima in movimento Allegro Moderato con movenze pomposamente seicentesche, la seconda sul tipo di una past0rale, La poule di Rameau, La Toccata sul verso del cuccù del Pasquini. Lo spunto musicale del secondo tempo è dato da un brano di Jacques de Gallot, liutista vissuto a Parigi nella seconda metà del sec. XVII. È questo uno dei più bei passi del lavoro, pieno di delicatezza espressiva. Il terzo tempo è imperneato su un brano che imita il verso della gallina, tolto da una della Piéces de clavicin di Rameau (1683 - 1764). È bastato questo spunto perchè Respighi creasse una pagina di efficacissimo effetto imitativo. Nel quarto tempo Respighi riprende un tema di un Anonimo Inglese del 1600 ed egli stesso spiega nell'accompagnamento, di voler ritrarre in forma caricaturale la wagneriana «vita della foresta ». Nell'ultimo tempo, che utilizza la già citata Toccata del Pasquini, viene ripreso l'Allegro moderato iniziale e la Suite si conclude con una danza generale.