Mario Chiocchio presenta:
Il piacere dell'onestà (1995)
Di Luigi Pirandello
- Interpreti: Gianrico Tedeschi, Marianella Laszlo, Gianni Giuliano, Dina Braschi, Edmondo Tieghi, Franco Famà, Gianluigi Zelli, Brunella Massani
- Musiche: Antonio Di Pofi
- Scene: Firouz Galdo
- Costumi: Sabrina Chiocchio
- Regia: Luca De Fusco
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1. Tedeschi 2. Laszlo 3. Giuliani 4. Braschi - Tieghi 5. Famà
Programma di sala (pagine 20)
- Il problema della maschera (L. De Castris)
- Note di regia (Luca De Fusco)
- So ben ora come debbo dir loro (Gianrico Tedeschi)
- Sul teatro di Pirandello (Massimo Bontempelli)
- Pirandelo e la follia (Elio Gioanola)
- Fotografie di Tommaso Le Pera
So bene ora, come debbo dir loro". Sono le ultime parole di Baldovino ne "Il piacere dell' onestà". Poi cala la tela. Che cosa dirà, anzi "come" dovrà dir loro, non lo sapremo mai di preciso. Né noi attori, né il pubblico. Baldovino però non dirà la verità, quella verità che ha preteso dagli altri e che lui non ha mai detto perché ha sempre parlato come maschera grottesca. Anche se Agata è riuscita con la nobiltà dell'animo, con l'amore, a fargliela togliere quella maschera, non dirà ugualmente la verità perché si intrometterà Pirandello a impedirglielo appena uscito di scena. E Pirandello potrebbe far dire a Baldovino quello che lui stesso ha detto a suo figlio il 14 Luglio del 1916: "Sogno un luogo solitario, ove andarmi a seppellire, solo, sudicio, peloso. La mia più viva soddisfazione sarà lanciare di lassù un solennissimo sputo a tutta la civiltà." Questa è la verità di Pirandello ed è la verità di Baldovino non personaggio, ma Baldovino uomo. Una verità la loro che non vuoI dire maledizione del mondo ma presa di coscienza dolorosa, amara, sofferta, disperata della responsabilità della storia e della società. Quando entro in scena, mi muovo, mi siedo, faccio gesti, dico battute, penso solo a questo e non credo che mi giovi. Quando, da Baldovino, dico: "Sfido, non rubo!" penso, e un po' mi vergogno a dirlo: alle mani pulite di oggi e a questa nostra società che dice di volere non il "piacere" ma il "bisogno dell' onestà". Nell'intimità del privato il mio piacere è invece quello di pensare con impazienza che il cammino iniziato con "Tutto per bene" "Enrico IV" e "Il Piacere dell' onestà" intendo continuarlo con "Pensaci Giacomino" "Berretto a sonagli" "Gioco delle parti" "Sei personaggi" "L'uomo, la bestia, la virtù" . Sto diventando un personaggio in cerca di Pirandello? Mi rassegno.
GIANRICO TEDESCHI