Teatro Massimo di Palermo presenta:
Il pipistrello (1998)
Operetta in tre atti su libretto di Carl Haftener e Richard Genée da "Le Reveillon" di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. Versione ritmica italiana di Gino Negri. Musica di Johann Strauss figlio
- Interpreti principali: Maria Pia Jonata (Rosalinde) Armando Ariostini (von Eisenstein) Daniela Mazzucato (Adele) Elena Zilio (Principe Orlovsky) Max René Cosotti (Alfred) Angelo Romero (Dottor Falke)
- Maestro Concertatore: Peter Maag
- Regia: Filippo Crivelli
- Maestro del coro: Fulvio Fogliazza
- Coreografie: Gerlinde Dill
- Scene: Filippo Crivelli
- Costumi: Franco Folinea
- Direttore Allestimento: Sergio De Giorgi
Programma di sala del Teatro Massimo di Palermo (pagine 180)
- Un abbagliante caos (U. Mirabelli)
- Johann Strauss figlio (Ernesto G. Oppicelli)
- Antologia della critica (S. Toscano)
- Il libretto (O. Cescatti)
Il soggetto
ATTO PRIMO - Cittadina termale vicino a una grande città. Adele, cameriera di Rosalinde, sta leggendo una lettera con la quale sua sorella Ida, ballerina, la invita ad andare, vestita con una toilette della sua padroncina, alla grande festa del Principe Orlovsky. Intanto dall'esterno Alfred, un tempo innamorato di Rosalinde, canta una serenata. Mentre, turbata, Rosalinde fa considerazioni sull'inaspettato ritorno di Alfred dopo quattro anni di assenza da Vienna, Adele, trovata finalmente la scusa per recarsi alla festa, chiede alla padrona il permesso di andare ad assistere la zia ammalata. Rosalinde risponde che non è possibile perché suo marito Gabriel Eisenstein deve scontare cinque giorni di prigione per aver preso a schiaffi e insultato un usciere, ed ella rimarrà sola. Si presenta frattanto a Rosalinde Alfred che, nonostante le proteste della moglie di Eisenstein, se ne va solo quando la donna gli promette di accoglierlo appena il marito sarà in prigione. Arriva arrabbiatissimo Eisenstein con l'avvocato Blind: per l'incapacità del suo legale egli dovrà scontare addirittura otto giorni di prigione anziché cinque! Giunge il notaio Falke a sollecitare l'amico Gabriel affinché vada - rimandando al giorno dopo l'entrata in prigione - alla festa del giovane principe russo Orlovsky, dove, fra i piatti più delicati, ci sarà una specialità a base di ballerinette dell'Opéra. Subito convinto, Eisenstein mostra soddisfatto a Falke l'orologio a carillon, complice delle sue numerose conquiste, e ricorda lo scherzo che tre anni prima, travestito da farfallone, ha fatto all'amico, e sua volta travestito da pipistrello. Quanto alla moglie Rosalinele, egli fingerà, aiutato da Falke, eli anelare in prigione, mentre in realtà, sotto il falso nome di Marquis Renarel, si recherà alla gran festa. A questo punto Rosalinde, decisa a rivedere Alfred per poi congedarlo subito, concede finalmente la libera uscita ad Adele per restare sola, e saluta con finta disperazione il marito tutto bardato a festa per recarsi in prigione. Come d'accordo, alla partenza di Eisenstein giunge Alfred, il quale si cala immediatamente nel ruolo di padrone di casa, debolmente contrastato da Rosalinde. E con la vestaglia e il berretto da notte di Eisenstein lo trova Frank, il direttore delle carceri, venuto a prelevare personalmente il padrone di casa per condurlo in prigione. Rosalinde supplica Alfred di non tradirla e di stare al gioco, fingendosi suo marito e seguendo Frank in carcere.
ATTO SECONDO - Alla villa Orlovsky, tra i numerosi invitati in attesa del principe, Ida - stupita di vedere anche la sorella - afferma di non averle mai scritto nessuna lettera. A questo punto, comunque, cercherà di farla passare per un'artista, di nome Olga. Allo "stravagante" Principe Orlovsky intanto, Falke, che ha organizzato la serata, assicura di aver preparato uno scherzo sopraffino. Titolo della tragicommedia sarà "La vendetta di un pipistrello». Ecco, infatti, Olga, una delle protagoniste dello scherzo. La lettera d'invito gliel'ha scritta lui, e si tratta in realtà della cameriera del personaggio principale in arrivo, marchese di Renard. Adele incontra Eisenstein, ma finge di non riconoscerlo e afferma di non aver niente a che fare con la sua cameriera. Ivan annuncia il cavaliere di Chagrin - in realtà Frank, direttore delle carceri - mentre Falke informa i presenti dell'arrivo di una signora di riguardo (si tratta di Rosalinde, invitata con un breve scritto dallo stesso Falke), il cui marito, gelosissimo, è in Spagna, e che patteciperà alla festa in gran segreto. Intanto Eisenstein ha gettato la solita esca dell'orologino a carillon per conquistare Olga e, promettendoglielo in dono, si avvia sottobraccio con la giovane misteriosa attrice. Appare Rosalinde, con maschera, giusto in tempo per cogliere il marito a braccetto con la bugiarda cameriera, abbigliata con una sua toilette. Assicurando comunque al dottor Falke che rimanderà la sua vendetta all'indomani, ella si presta di buon grado a farsi corteggiare dal lanciatissimo marito, e finalmente riesce a sottrargli il famoso orologino: ora così avrà in mano la prova del suo inganno. Il dottor Falke racconta finalmente la storia del Pipistrello: compagno di baldoria del marchese Renard, egli tre anni prima fu invitato con lui a un ballo mascherato. Il marchese travestito da farfallone, il notaio da pipistrello, si divertirono moltissimo, ma poi il possidente volle completare la festa con uno scherzo in più. Fece bere smodatamente il suo amico e lo lasciò sotto un albero, ubriaco fradicio. Questi si svegliò solo la mattina dopo, e così mascherato dovette attraversare a piedi la città, inseguito dalle risate della gente e dagli schiamazzi dei monelli. Da allora il dottor Falke a Weinberg fu chiamato dottor Pipistrello. Orlovsky apre le danze che diventano sempre più spettacolari. Tutti vi partecipano, ma ormai si è fatto tardi per Eisenstein e Frank: soprattutto per il primo che deve adempiere il suo dovere di cittadino. Scontare cioè la condanna inflittagli e andare in carcere. Eisenstein e Frank, novelli amici, escono dalla scena barcollanti e a braccetto.
ATTO TERZO - Arriva alticcio nel suo ufficio il direttore della prigione, mentre Alfred nella cella canta "tortora dolcissima". Frosch, il carceriere, lui pure alticcio, introduce due signore (Ida e Adele) che affermano di voler parlare con il cavaliere di Chagrin, per sollecitare aiuti all'amabile signore. Ma sopraggiunge Eisenstein per scontare i suoi otto giorni di prigione e Frank, riconoscendo il marchese di Renard, spedisce il carceri ere Frosch con le due signore alla cella n. 13, per sottrarle alla vista di Eisenstein. Dopo malintesi e risate, giunge per i due nuovi amici il momento della verità: non è cavaliere il direttore delle carceri, e non è marchese il possidente, giunto in quel luogo per scontare il suo debito con la legge. Ma se per Frank è facile dimostrare la verità, più difficile sembra per Eisenstein, in quanto c'è già Alfred in cella sotto quel nome. Eisenstein protesta perché vuole vedere immediatamente il signore prelevato in casa sua in vestaglia, e che ha lasciato sua moglie dopo abbracci tenerissimi, ma secondo il regolamento dovrà prima chiedere un permesso scritto. Frosch annuncia frattanto l'arrivo di un'altra signora velata e, mentre Frank si dirige in parlatorio, fa accomodare l'avvocato Blind, convocato dal finto Eisenstein. Approfittando dell'assenza del carceriere, corso a prelevare Alfred in cella, Eisenstein fa spogliare Blind e va ad indossare il suo mantello, la sua parrucca e i suoi occhiali. Giunge per parlare con il legale Alfred, seccatissimo dell'avventura, ma si consola all'apparire di Rosalinde, venuta a pregarlo di andarsene al più presto, prima che arrivi il marito. Davanti al finto avvocato si scoprono gli inganni: Rosalinde, preoccupata che il marito non sappia di Alfred, è però adirata con il consorte per le cose riprovevoli che ha scoperto alla festa del principe Orlovsky. Infine Eisenstein, furibondo, si svela e accusa la moglie di infedeltà, ma Rosalinde, altrettanto furibonda, gli mostra l'orologio a carillon, svelando l'identità della velata dama ungherese. Eisenstein reclama da Alfred soddisfazione, ma dovrà rimandare tutto a quando avrà scontato i suoi giorni di prigione. A questo punto Eisenstein trova comodo negare la sua vera identità, ma giungono prima Falke, poi le indignate Ida e Adele, poi ancora il principe Orlovsky con tutti i suoi invitati, a svelare lo scherzo: finalmente il pipistrello si è vendicato, complici il principe, Adele, Alfred e tutti gli invitati. Ogni dubbio d'infedeltà è fugato e tutto si conclude in allegria.