Teatral Milano presenta:
Operetta '89 (1988)
Il paese dei campanelli (Lombardo - Razzato) La geisha (Sidney - Hall - Greenbank) La vedova allegra (Lehar - Wilner - Bodanzzky)
- Interpreti: Riccardo Miniggio (Ric), Clara Landi, Corrado Olmi, Anna Canzi, Franco D'Argenio, Mina Blum, Bernardino Trotta, Marina Scali, Francesco Fornarelli, Dely Scimone, Enrico Baroni, Dino Cassio, Salvo Perdichizzi, Francesca Formato, Alessandro Wagner, Night and Day Ballett
- Direzione musiche: Gino Bettoni
- Coreografie: Marcello Stramacci
- Scene: Roberto Comotti
- Costumi: Antonella Poletti
- Regia: Pitta De Cecco
Link Wikipedia
- 1.Ric 2.Corrado Olmi 3.D'Argenio - Anna Canzi 4.Clara Landi 5.Blum - Trotta 6.Fornarelli - Scali
Programma di sala (pagine 46)
- E la chiamavano operetta (Daniele Rubboli)
- Il paese dei campanelli
- La geisha
- La vedova allegra
- Il cast
- Fotografie
IL PAESE DEI CAMPANELLI Di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato (1923)
C'era una volta un'isola di pescatori, nei mari olandesi, dove la fedeltà coniugale era controllata da magici campanelli che, posti sopra ogni casa, si mettevano a suonare se oltre quella porta carezze, baci e quel che può seguirne, non fossero stati ispirati al legittimo rapporto tra coniugi. Qui, un giorno, approda un'intera squadra militare, capitanata dal tenente di vascello Hans (tenore), costretta, da un'avaria alla loro nave da guerra, a gettare l'ancora in quel porto, in attesa delle riparazioni. Attendente di Hans è La Gaffe (comico), tale di nome e di fatto: vive infatti collezionando spaventose quanto involontarie sviste. Alloggiati, in paese, nelle case del borgomastro e dei consiglieri comunali, nonostante la leggenda dei campanelli, i marinai cercano di stringere amicizia con le belle ospiti. Hans in particolare si incapriccia di Nela (soprano), mentre La Gaffe mette occhi e mani su Bombon (soubrette). I campanelli non hanno pietà e tutto il paese è informato degli scambi di coppia. Tra marinai e pescatori si arriva ai ferri. corti e La Gaffe riesce a peggiorare la situazione poiché, inviando un telegramma alle ballerine di un night perché arrivino a tener loro compagnia durante quella vacanza forzata, ed un altro alle mogli dei compagni perché non si preoccupino del ritardo della loro nave, inverte gli indirizzi. Le ballerine se ne restano a Londra e le mogli piombano nel paesino con tutte le conseguenze che si possono prevedere, scatenando inoltre nei pescatori offesi una gran voglia di rivalsa. Dopo il coro d'introduzione "Per l'aure calme" e l'entrata di Nela, "Sempre è dolce come il miei", la "colonna sonora" propone l'ingresso di Hans "Quanqo il giorno muor", cui segue la leggenda dei campanelli: "Nella notte misteriosa". Nela e Hans interpretano poi il duetto "No, no ninnolo mio d'or", cui segue quello tra La Gaffe e Bombon: "Mia piccina graziosa mousmé" al quale, dopo la ripresa del secondo atto, si aggiunge ancora un duetto tra comico e soubrette: "Balla la giava, boccuccia di baci". Nela canta ancora lo struggente, quanto ingenuo testo poetico: "Quello ch'egli ama, o bimba innamorata". È di Bombon il celeberrimo brano, solitamente cantato con La Gaffe: "Luna tu, non sai dirmi cos'è"; mentre "lo vorrei che il mio sogno divin" è l'ultimo incontro canoro tra Nela e Hans.