Il Teatro Cristallo di Milano in collaborazione con D. Bernstein, Londra, presenta in prima assoluta per l'Italia:
The Rocky Horror Show (1981)
Testo, musica e canzoni di Richard O'Brien
- Interpreti principali: Clive Carter, Nigel Bennet, Martin Duncan, Bronwyn Band, Ian Gardiner, Joanna Myers, Anita Dobson, Stephen Beagley
- Direzione Musicale: Robert Pettygrew
- Scene e Costumi: David Blight
- Creazione Luci: Durham Marenghi
- Regia: Hugh Wooldridge
Programma di sala (pagine 24)
- La trama
- La genesi
- The Rocky Picture Show - il film
- Intervista a Hught Wooldridge (Alex Vincenzi)
- Il cast
- Fotografie
La genesi
The Rocky Horror Show conquistò di prepotenza il pubblico teatrale londinese nell'ormai lontano 1973. Dal debutto al Royal Court Theatre Upstairs, trasferitosi via via nelle sale della King'sRoad, nella Chelsea londinese, tradotto in versione cinematografica, lo spettacolo è stato proposto sulle scene di tutto il mondo, ed é oggi assurto a culto negli USA. L'idea di una sintesi di “sesso, divertimento e ritmo” venne al creatore del Rocky Horror Show, Richard O’Brien, mentre era disoccupato e costretto a passare il tempo a casa davanti alla TV. Nato a Cheltenham, in Inghilterra, nel 1942, Richard O’Brien si trasferì con la famiglia in Nuova Zelanda nel 1951. Alunno svogliato, lasciò la scuola a poco più di 15 anni, ma a 16 aveva già scritto la sua prima canzone, Thunderock. Per inseguire una carriera teatrale, nel 1964 ritornò in Inghilterra, ma se l’idea era di fare l’attore, si trovò costretto a svolgere i lavori più disparati, dallo stuntman al netturbino. Dopo un debutto come controfigura in “Cany on Cowboy” e “The Fighting Prince of Donegal”, la prima chance di recitare fu in “Gulliver's Travel”, I viaggi di Gulliver, nell'allestimento di Sean Kenny al Mermaid Theatre di Londra. Poi si unì alla compagnia di Hair e quindi entrò in Jesus Christ Superstar. Richard O'Brien sostiene soprattutto di essere attore, più che scrittore. “ ... Non so scrivere, non conosco neanche la grammatica. Tendo al melenso, è vero, ma il melenso mi attira. Scrivo qualche parola, poi una pausa, poi qualche altra parola. Abbozzo l'intreccio e poi ci inserisco il dialogo, un po' come in una strip di fumetti. E’ per me il modo migliore e comunque per me lo spettacolo è proprio come un comic.” Altrettanto modesto è nei confronti della propria musica, perchè originalmente interessato solo al rock’n’roll. “Bastano tre corde per fare un mucchio di strada”. Ma modestia a parte, Richard O'Brien ha creato un'opera stupendamente oltraggiosa ed erotica, uno dei musical che più hanno resistito ininterrottamente per anni con successo sulle scene di Londra. “Volevo fare una specie di collage di tutto ciò che fa rabbrividire, come i B-movies di Broderick Crawford o la fantascienza di cartapesta, spiega O'Brien. Ero a casa, volevo vedere cosa c'era alla televisione e mi sono trovato a guardare un film dell'orrore. Gli horror films di mezzanotte sono veramente gustosi, tutti amano il sesso e a tutti piace farsi una risata. E la cosa è nata così. Uno show che combinasse idealmente tutte le cose che piacciono, il rock con l'intreccio, un po' di horror, un po' di sesso, un po’ di titillazione ... niente morale, solo divertimento”. La genesi e il successo dello spettacolo devono molto al regista Jim Sharman e allo scenografo Brian Thomson, giunti entrambi dall'Australia per l'allestimento del Jesus Christ Superstar, entrambi fautori entusiasti del concetto innovatore di teatro come Pop Art. All'epoca del loro primo incontro, nel 1970, Brian Thomson proveniva dall'architettura e debuttava per la prima volta sulle scene e Jim Sharman ricorda che ciò che lo attirò fu l'atteggiamento iconoclastico di Thomson, per il quale le scene erano solo lo sfondo contro cui gli attori recitavano.