Su misura per il ritorno di EMMA GRAMATICA - Teatro Nuovo, Milano inverno 1951
Una serata trionfale per il ritorno di Emma Gramatica. Le finezze, la amabilità e i ridenti affetti della vecchia signora protagonista di questi "Alberi muoiono in piedi" ebbero, per l'arte di Emma Gramatica, un rilievo grandissimo; ogni particolare fu miniato con una grazia squisita e il dolore parlò profondo. Una serata memorabile per la mirabile attrice e per il pubblico, felice di vederla, di acoltarla e di acclamarla. Seppe passare stupendamente dal ridere mite alla potente drammaticità. La commedia appare più comica delle sue stesse intenzioni: comica con affetti e sorrisetti della candida vecchiaia; e con, sotto sotto, il disegno di un idilio. Perciò il pubblico, sensibile sempre a questi colori e a queste care boNtà, s'è divertito e alla fine degli atti, con gli interpreti, ha lungamente applaudito la commedia; che ha un primo atto grosso grosso, pieno di movimenti e di personaggi stravaganti, e di cose inattese e piacevoli, delle quali però poche sole servono necessariamente all'azione. Quella segreta associazione benefica, quelle complesse iniziative generose, superano di troppo i bisogni dell'azione che si rannicchia sempre di più, nella patetica gioia squillante della vecchia nonna e nell'amore dolente e prezioso di Maurizio per Isabella: amore che la sua buona avola rende loquace. Si ha il senso che entro questi dilettosi tre atti si ammucchi troppa materia. Questo però non ha impedito alla commedia di essere applaudita continuamente con piacere e con convinzione. Alla fine di ogni atto si prolungavano e ripetavano ovazioni vere e proprie; e non saprei contare i tanti applausi a scena aperta.
RENATO SIMONI