La lupa (1965)
Scene drammatiche in due atti di Giovanni Verga
- Interpreti: Anna Magnani, Annamaria Guarnieri, Osvaldo Ruggieri, Pino Colizzi, Giancarlo Giannini, Attilio Duse, Gianni Mantesi, Ave Ninchi, Cecilia Sacchi, Anita Laurenzi, Alfredi Censi, Sergio Nicolai
- Musiche: Bruno Nicolai
- Coreografia: Alberto Testa
- Costumi: Anna Anni
- Scene: Franco Zeffirelli
- Regia: Franco Zeffirelli
1. Magnani 2. Guarnieri 3. Ruggieri 4. Magnani 5. Ruggieri - Magnani 6. Ruggieri - Guarnieri 7. Ruggieri - Giannini
Programma di sala (pagine 64)
- Verga e il pubblico italiano (Roberto Leydi)
- CronIstoria de "La lupa"
- Atto primo - Atto secondo
- Verga primo amore (Franco Zeffirelli)
- Alcuni commenti (Tennessee Williams - Indro Montanelli)
- Interpreti - Biografie - Collaboratori
- Fotografie di Michelangelo Durazzo
CRONISTORIA DE "LA LUPA"
Nata come novella, nella raccolta "Vita dei campi", La lupa ebbe la sua prima forma drammatica cone libretto d'opera. Ancora turbato dalle liti giudiziarie contro Mascagni per Cavalleria rusticana, Verga decise di procedere lui stesso alla trasposizione del racconto, sollecitato da un cauto proposito avanzato da Giacomo Puccini, valendosi della collaborazione di Federico De Roberto. Rimasta inutilizzata per le scene melodrammatiche (soltanto nel 1933 il Maestro Pierantonio Tasca la mise in musica per il teatro di Noto, ma senza ulteriore successo). La lupa divenne commedia nel 1896 in un testo molto vicino a quello del libretto, se si tolgono i dialoghi tornati dal verso in prosa e il finale (in parte diverso rispetto alla novella). La lupa fu rappresentata la prima volta a Torino, al Teatro Gerbino, dalla Compagnia Ando-Leigheb il 26 gennaio del 1896. Interprete principale Virginia Reiter. Il successo fu abbastanza caloroso, ma inferiore a quello, entusiastico, che aveva accolto sempre a Torino, due anni innanzi, Cavalleria rusticana.
Anche se La lupa divenne quasi subito il polemico punto di riferimento della battaglia tra i sostenitori del teatro dell'oggettività realistica a quelli del teatro di sentimentio e idee, il testo verghiano non ebbe che sporadica presenza sulle nostre scene teatrali. Dopo la Reiter, gnà Pina fu interpretata da Virginia Balestrieri e da Maria Melato ed ebbe anche una infelice "traduzione" in siciliano ad opera di Giovanni Grasso, disconosciuta da Verga, ma non divenne, come forse avrebbe meritato, uno dei grandi, stabili personaggi del teatro italiano del Novecento. Passato il calore della polemica anti-realistica, cauta la pungente critica degli Ojetti e degli Orvieto, La lupa seguì il destino di tutta l'opera di Verga.