Non c'è Wanda senza scale
I primi paltò, le prime pellicce. Nelle strade, alle cinque del pomeriggio già battagliano le prime luci al neon. La gente saluta in fretta, senza fermarsi: comincia a pensare che togliersi il guanto per dar la mano è una raffinatezza barbara. E' il periodo dell'anno in cui ci si chiede quand’è che il padrone di casa si deciderà ad accendere il termosifone e di quanti gradini sarà composta la scala della Wandissima.
E' una tradizione, ormai... scale monumentali, scale che si ergono audaci nell'aria incendiata dai riflettori, scale che si sperdono nell'immensità fittizia del palcoscenico. “Come sarà, quest'anno, la scala? e di quanti gradini?”. Chiedono gli amici. E Wanda sorride a fior di labbra e non risponde perché sa che in teatro la sorpresa è un formidabile trampolino. Per questo, anni or sono, ella chiese agli autori di eliminare la scala. Apparve in un fondo marino circondata da ondine o sommersa in una luce verdazzurra. E tutte le scommesse sul numero dei gradini furono perdute... Ma chi vede Wanda, le braccia allargate nel gesto di un abbraccio corale, apparire al sommo di una scala, non sa forse che in quel momento si conclude in letizia, tutto un periodo di tormenti, di notti insonni, di dubbi, di incertezze. Si chiude, in quel momento l'anello dello spettacolo, si ferma la pallina su un numero: e tutte le puntate - puntate che assommano a milioni - attendono ansiose la loro sorte. Gli attori hanno cercato “per lo Spettacolo Osiris” di superare quant'altro abbiano scritto nella loro carriera, andando alla ricerca di spunti dove l'estro e lo spirito convolassero a giuste nozze: il coreografo ha tentato “per lo Spettacolo Osiris” di creare movimenti di massa che costituiscano nel mondo floreale e ritmico della danza, un passo avanti, una novità: il figurinista ha lacerato decine di abbozzi, prima di giungere alla composizione dei “cartoni” ed ai giusti accoppiamenti dei colori; lo scenografo ha escogitato nuove trovate: trasparenze, evanescenze; gli organizzatori dello spettacolo hanno percorso l'Europa alla ricerca di volti nuovi, freschi, gaudiosi, che facciano degna corona alla Regina della Rivista.
E’ una tradizione ormai. Ed è una tradizione che tutti coloro che lavorano con la Wandissima abbiano fortuna nella loro carriera. Così allo stesso modo che gli attori di prosa dicono, quando vogliono darsi un tono: “Sono stato con Ruggeri” o la gente della rivista dice con lo stesso scopo che è stata “in compagnia Osiris” o, semplicemente “con la Wanda”. E' come un diploma di merito, è come una prova di eccellenza. E se per caso nella compagnia della Wanda, entra un novizio, è perché ha la stoffa per avere il battesimo del grande successo personale. Raimondo Vianello. Gino Bramieri. Giustino Durano non sono dei novizi. Hanno già giocato, e validamente le loro buone carte. Gianni Anerdi è ancor giovane d'età, ma è vecchio d'esperienza, come organizzatore di spettacoli. Puntoni e Terzoli pure sono già apprezzati. Ma il fatto stesso di essere stati a fianco della Wandisssima spianerà loro la strada verso la notorietà o la celebrità. Perché Wanda porta fortuna: come possono riconoscere colui che è oggi il grande Dapporto, e il raffinato figurinista Folco, e il coreografo Dino Solari e tanti altri che accanto a lei hanno trovato la fama. E buona fortuna anche a voi, allora, signori spettatori.
Mario Casàlbore