Dal Libro "Riti invernali del mondo contadino lombardo" Electa Editrice Milano 1983
- Introduzione
Autori: Nanni Svampa e Amedeo Vergani
Introduzione
Dopo aver indagato ed interpretato per anni il patrimonio della tradizione Lombarda sotto l'aspetto "canzone" - o canto popolare che dir si voglia - ho rivolto la mia attenzione ad un aspetto più vasto e complesso della nostra cultura popolare e cioè la ritualità del mondo contadino, oggi ancora viva nelle nostre campagne, contrariamente a quanto si crede, o si, voglia far credere, con la frettolosa definizione di "Lombardia industrializzata" e basta. Nel realizzare una serie di documentari su questo argomento, ho incontrato Amedeo Vergani ed ho riconosciuto subito in lui il "fratello brianzolo" che, con lo stesso amore per la nostra terra, andava fotografando quanto io "giravo" con la troupe cinematografica. Non solo, ma ho scoperto un Vergani raccoglitore e depositario di un archivio fotografico preziosissimo quanto vasto su tutta la tradizione popolare, non solo lombarda, ma padana ed europea addirittura. Ed ecco come è nata l'idea di questo volume: arricchire il già usato materiale fotografico di Vergani, con nuovi reportages e - da parte mia - con commenti non freddamente didascalici, ma sorretti da quanto la mia conoscenza, di canti, tradizioni e storie poteva dare come contributo ad un'opera, che riteniamo interessante oltre che curiosa rispetto alla normalità. "Giobbiànn" - forse dal piemontese "giòbbia" (giovedì), giorno in cui si riunivano le streghe – sono in Lombardia i fantocci appunto delle streghe rappresentanti l’inverno e la cattiva stagione, che vengono ancora oggi bruciati a scopo propiziatorio. Ma non tutta la ritualità legata alle stagioni è di pura marca pagana, in quanto nei secoli ha subito contaminazioni da parte della civiltà cristiana. Non solo, ma esistono e continuano la loro tradizione nel mondo contadino altri, riti di pura origine religiosa. "Giobbiànn" quindi è per noi, una parola "magica" che raccoglie tutti i tipi di rito, con il pathos e la partecipazione che li circonda, dal pagano al cristiano, dal propiziatorio all'espiatorio, al puramente celebrativo. E abbiamo limitato la ricerca e l'esposizione al periodo fra il Natale e la Pasqua, non solo perché queste due festività religiose sono le più dense di cerimonie, ma anche perché i riti propiziatori, sono tipici del periodo, in quanto si vuole scacciare la cattiva stagione nella speranza che la nuova arrivi il più presto possibile e sia sempre più fertile.
Nanni Svampa