Compagnia Proclemer - Albertazzi presenta:
Antigone Lo Cascio (1964)
Di Giulio Gatti
- Interpreti: Giorgio Albertazzi, Anna Proclemer, Carlo Hintermann, Maria Fabbri, Gianni Galavotti, Franco Castellani, Alessandro Ninchi, Edoardo Passarelli, Silvio Anselmo, Giovanna Pellizzi
- Scene: Piero Zuffi
- Costumi: Danilo Donati
- Regia: Giorgio Albertazzi
Programma di sala (pagine 32)
- L'autore (Achille Fiocco)
- Piero Zuffi lo scenografo
- Interpreti
- Fotografie
L'AUTORE:
Giulio Gatti (pseudonimo di Rossana Gatteschi Ferrini), nata a Roma il 28 febbraio 1924. Laureata in filosofia. Impiegata presso l'I.R.O. (Organizzazione Internazionale per i Rifugiati di guerra) e la F.A.O. (organizzazione dell'O.N.U., per lo sviluppo agricolo mondiale), uffici attraverso i quali ha avuto occasione di venire a contatto coi più vari popoli della terra. L'esperienza ricevuta da questa attività è stata negativa, dal punto di vista pratico; positiva, per quanto riguarda la conoscenza e la trattazione dei più importanti problemi sociali su un piano internazionale. Ha cominciato a scrivere per il teatro Nell’immediato secondo dopoguerra. Ha concorso nel '60, a Riccione, conseguendo il terzo premio col Tenente Kuhn, una storia che ha per protagonista un'ebrea di Varsavia, emigrata in Palestina: il dramma è stato letto a Milano dai Rabdomanti (1960), quindi a Roma (1962) per iniziativa del Centro Teatrale Italiano. Premio San Paolo 1961, con Notte sulla Via, atto unico, nel quale il Santo è mostrato nelle ore immediatamente precedenti alla conversione; anche questo lavoro è stato letto. La lettura ha avuto luogo a Roma, nella Sala Pio IV, a cura di Carlo d'Angelo e Roldano Lupi: presentazione di Achille Fiocco. Premio I.D.I. per il Dramma (Saint-Vincent, 1962) con Antigone Lo Cascio. Secondo quanto ella stessa ha dichiarato, l'idea del dramma è nata nell'autrice durante un viaggio in Toscana, leggendo una notizia da Agrigento sul quotidiano “Paese”, che riferiva il rapimento di un cadavere del quale si richiedeva il riscatto. Nel fatto, diventato quasi personale, l'autrice si poneva il dilemma se - trovandosi in un caso del genere - avrebbe pagato il prezzo del riscatto o non piuttosto devoluto la somma od opere di interesse popolare. Una donna, che avesse subito un tale sopruso si sarebbe venuta a trovare nella posizione psicologica di un'Antigone sofoclea, per quanto concerne la riverenza ai morti e la loro pace; ma erano passati duemila anni e il problema si poneva quindi in ben altro modo: nel frangente, che cosa sarebbe stato ritenuto più importante, giovare ai superstiti, ai vivi, toccati dal dolore e veramente bisognosi di soccorso, o ai morti, ormai in salvo e spiritualmente intangibili? Di qui, il dramma. Il quale dramma si svolge in Sicilia e dibatte uno dei temi essenziali della società contemporanea: la condanna di ogni arbitrio e la necessità di dare a tutti, a qualunque costo, il godimento dei beni terreni, nell'ambito della più vantaggiosa civiltà. Il sacrificio di questa Antigone è, dunque, tutto nell'immanenza; ma si colora d'una luce spirituale per l'assoluto disinteresse e la carità di cui si sostanzia.
ACHILLE FIOCCO