La Compagnia Proclemer - Albertazzi presenta al Teatro Eliseo di Roma:
Amleto (1963)
Di Willliam Shakespeare. (Traduzione in tre tempi di Gerardo Guerrieri.
- Interpreti principali: Giorgio Albertazzi, Anna Proclemer, Annamaria Guarnieri, Carlo Hintermann, Mario Scaccia, Gianni Galavotti, Giancarlo Zanetti
- Musiche: Roman Vlad
- Azioni mimiche: Giancarlo Cobelli
- Costumi: Danilo Donati
- Scene e regia: Franco Zeffirelli
- 1) Albertazzi 2) Proclemer 3 ) Guarnieri 4) Hintermann 5) Scaccia 6) Galavotti 7) Zanetti
Programma di sala (pagine 32)
- Due Amleti in due stagioni (G. Guerrieri)
- Una conversazione su Amleto (F. Zeffirelli)
- Qualcuno sostiene (G. Albertazzi)
- Cenni storici
- Interpreti
- Fotografie
CENNI STORICI
Amleto è l’eroe cli alcune leggende nordiche che ispirarono Shakespeare e, prima di lui, l’ignoto autore dell'Ur - Hamlet. La vecchia leggenda islandese, leggenda autoctona che qualcuno sostiene ricavata in parte dalla leggenda romana di Bruto e di Tarquinio il Superbo, è ripresa e raccontata nella Historia Danica del monaco Saxo Grammaticus nel XIII secolo (edita nel 15I4) e nel V libro delle Histoires Tragiques di Francois de Belleforest.
Da alcune testimonianze contemporanee si ha notizia del dramma “La vendetta di Amleto” composto da Thomas Kyd nel 1589 e oggi perduto. Il dramma si recitava ancora a Londra nel 1594 dalla compagnia del Lord Ciambellano, la compagnia di Shakespeare, dramma di cui Shakespeare stesso avrebbe fatto un arrangiamento nel 1596.
La prima vera stesura di Shakespeare fu rappresentata nel 1601-1602 con grande successo a Londra e fu recitata anche nelle università di Oxford e Cambridge. Ne esiste un testo del 1602; incompleto e mutilato, senz'altro rimaneggiato da qualche attore, copista o editore intraprendente o poco scrupoloso.
La seconda ricomposizione è del 1602-1603, edita nel 1604, ed è quella che si può chiamare la definitiva ed autentica versione di Amleto, in cui Shakespeare reinventa l'intrigo, i caratteri, il dialogo, tutto il clima psicologico e filosofico del dramma, tutto ciò che ne fa la complessità e la grandezza.
Un'altra edizione è del I623. E' un testo scenico, leggermente corretto ed accorciato, che, per la prima volta, porta le indicazioni Actus primus, Actus secundus. Nell'edizione del 1604, a parte qualche indicazione scenica, non esiste nessuna divisione in atti e scene. Bisogna arrivare all'edizione di Nicholas Rowe del 1709 per trovare le indicazioni sceniche e le divisioni in atti e scene moderne, divisioni non sempre felici, specialmente per gli ultimi tre atti. Infatti due edizioni più recenti - quella di J. Q. Adams, Boston, 1929 e soprattutto quella di J. Dover Wilson, Cambridge, 1935 - suggeriscono una nuova divisione degli ultimi tre atti e delle nuove indicazioni sceniche più conformi ai testi ed alle indicazioni delle edizioni del 1604 e del 1623 ed alla tradizione teatrale.