La PLEXUS T presenta una produzione organizzata da Lucio Ardenzi:
I Massibilli (1991)
Di Marcel Aymé. Versione italiana di Franco Brusati
- Interpreti: Arturo Brachetti, Mariangela D'Abbraccio, Pier Senarica, Patrizia Pasqui, Marina Biondi, Lorenzo Gioielli, Mario Spallino, Tiziano Popoli
- Musiche: Tiziano Popoli
- Scene: Stefano Pace
- Costumi: Patrizia Bongiovanni
- Movimenti mimici: Massimo Rocchi
- Regia: Arturo Brachetti
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Arturo Brachetti - 6. D'Abbraccio 7. Senarica
Programma di sala (pagine 24)
- La vita di Marcel Aymé
- I Massibilli (M. Deon)
- Biografia di Franco Brusati
- Gli Interpreti
- Intervista a Brachetti (Patrizia Pasqui)
- Fotografie
La vita di Marcel Aymé
Nato a Joigny nel 1902, ultimo di sei fratelli, Marcel Aymé rimane orfano di madre all'età di due anni. Cresciuto dai nonni e da una zia, studia dapprima a Dole, e in seguito a Besançon. Di ritorno dal servizio militare, obbligato ad abbandonare gli studi in medicina per guadagnarsi la vita, fa diversi mestieri, fra i quali, quello di redattore di un Giornale Radio. Nel 1925 approfitta di una convalescenza per scrivere il suo primo romanzo, Brulebois. Nel 1929 ottiene il premio Theophraste Renaudot per La Table aux creves. Iniziata come passatempo, la letteratura diviene così il suo mestiere, ma il successo presso il pubblico si consolida a partire dalla pubblicazione del suo romanzo La Jumente verte nel 1933. Da allora scrive romanzi, racconti, novelle, sceneggiature e dialoghi per numerosi film, saggi, ed anche racconti e libri per bambini. Nel 1947 comincia una brillante carriera di drammaturgo con Lucienne et le boucher, messa in scena da Douking al teatro Vieux - Colombier nel 1948: è un successo. Da allora le sue opere principali: Clerambard (andata in scena nel 1950 al teatro Comedie des Champs-Elysees), La Tete des autres (messa in scena da André Barsacq all 'Atelier nel 1952) - commedia che costituisce un attacco alla magistratura e crea non pochi contrasti in alto loco, Les Diseaux de lune, che come del resto tutte le altre sue commedie, é considerata il suo capolavoro (andata in scena al teatro de l'Atelier nel 1956), e infine Les Maxibules (andata in scena con Dufilho al teatro des Bouffes-Parisiens nel 1961 e presentata in Italia con il titolo I Masteroidi dalla Compagnia Lauretta Masiero - Arnoldo Foà (prodotta da Lucio Ardenzi). Les Maxibules sono stati ripresi lo scorso anno a Parigi da Raymond Acquaviva, un giovane attore della Comedie Francaise, ed oggi, col titolo I Massibilli vengono rappresentati in Italia, nella versione di Franco Brusati, per la prima volta con un interprete che oltre ad essere attore è anche un famoso trasformista, e che quindi non risolve i 30 ruoli richiesti dal ruolo di Bordeur con il solo cambio di voce (come tutti i Bordeur precedenti), ma effettuando delle trasformazioni complete. “L'opera di Aymé “, come è scritto nel “Dictionnaire des hommes de théàtre français contemporains” edito nel 1967 dal Centre Français du Theatre, “molto originale, tenera e truculenta al tempo stesso, piacevole ma mai inoffensiva, lo ha posto in prima fila nel repertorio drammatico contemporaneo francese”. Marcel Aymé muore a Parigi nell'ottobre del 1967.