Cooperativa Teatro Franco Parenti presenta:
Il bosco di notte (1982)
Di Gaetano Sansone
- Interpreti: Franco Parenti, Enrico Bertorelli, Riccardo Peroni, Grazia Migneco, Ruggero Dondi, Rita Falcone, Toni Bertorelli, Colette Shammah, Antonio Zanoletti, Maurizio Crozza, Paolo Ciarchi
- Musiche: Paolo Ciarchi
- Scene: Gianmaurizio Fercioni
- Costumi: Ferdinando Bruni
- Luci: Mario Loprevite
- Rielaborazione e Regia: Andrée Ruth Shammah
Link Wikipedia
- Franco Parenti - Foto di scena - Andrée Ruth Shammah
Programma di sala (pagine 28)
- Introduzione allo spettacolo (Franco Parenti - Gaetano Sansone)
- Il sole sta tramontando (A.R. Shammah)
- Recitare un personaggio (Franco Parenti)
- Fotografie di Pietro Privitera
Introduzione allo spettacolo
Recitare un personaggio è lanciare uno sguardo sul mondo da un palcoscenico. Fuori di questo è solo virtuosismo. Anche il più intimo problema che si agita in lui uomo, può ispirare lo sguardo dell'attore. Per me interpretare Polveres è anche un mio sguardo sul mondo della drammaturgia italiana: un problema fatto di ansia, di tensione e di desiderio di risolverlo. E come lo risolve Polveres? Parlando da un palcoscenico. E che cosa ha da dire? Molto, io credo. E come lo dice? Così come lo dirò io. Perché in fondo questo è il mio destino di attore, parlare, parlare anche se nessuno mi ascolta, parlare fino al giorno in cui non avrò più niente da dire.
FRANCO PARENTI
Ogni spettatore interpreta uno spettacolo come meglio crede, e in fondo ogni giudizio è vero. Spesso le introduzioni critiche complicano un approccio che per sua natura è immediato. Dunque non parlerò del mio testo, chi vuole può leggerlo e magari confrontarlo con il copione poi realizzato. Piuttosto è utile, forse, parlare di questa feconda differenza. "Il bosco di notte" ha avuto una lunga gestazione, una prima versione risale al 1977, successivamente è stato modificato in previsione della sua rappresentazione e si è poi ulteriormente modificato, in sede di prove. Uno dei lati più belli del teatro è, almeno per quel che mi riguarda, questa sua necessaria "cattiveria", che spinge chiunque vi lavori in modo attento, a utilizzare solo la forma adeguata al momento. In questo senso sono grato a Franco e Andrée non solo per aver deciso di rappresentare "Il Bosco di notte", rendendomi così complice di alcune "delittuose" serate teatrali, ma anche e direi soprattutto per avere costretto la mia pigrizia di autore a modificare più volte alcuni passi del testo, a ristrutturare la trama, semplificando alcuni punti ed elaborandone altri più in profondità, offrendomi in sostanza l'opportunità di alcune intelligenti lezioni di teatro. Credo peraltro che questo sia stato reso possibile da un lavoro comune svolto al Pier Lombardo negli anni precedenti, attraverso regie, aiutoregie, collaborazioni drammaturgiche e corsi in cui ho imparato a conoscere dall'interno uno stile che pone l'intelligenza della parola al primo posto. Per quanto riguarda la mia esperienza, la possibilità di crescita di una drammaturgia italiana è strettamente legata alla opportunità di lavorare insieme a quel patrimonio teatrale che ha nella tradizione dell'attore il suo punto di forza, e le scuole di varia natura, che pure amo e in cui continuo in vari gradi a portare avanti una ricerca, cedono sempre il passo di fronte alla viva esperienza di una compagnia umana che lavora da anni nel campo teatrale.
GAETANO SANSONE