Il Piccolo Teatro della Città di Milano presenta al Teatro Lirico:
Il Gioco dei Potenti (1965) - Prima Giornata
Da ENRICO VI di William Shakespeare in due giornate
- Interpreti principali: Franco Graziosi, Renato De Carmine, Valentina Cortese, Gabriella Giacobbe, Luciano Alberici, Corrado Pani, Lino Capolicchio, Giulio Brogi, Ugo Bologna, Mauro Di Francesco
- Traduzione: Cesare Vico Lodovici
- Musiche: Fiorenzo Carpi
- Scene: Giorgio Strehler - Enrico Job
- Costumi: Carlo Tommasi
- Adattamento e Regia: Giorgio Strehler
Link Wikipedia
I bozzetti dei costumi di Carlo Tommasi
Programma di sala (pagine 60)
- Necessità del "Gioco dei Potenti" (Paolo Grassi)
- Note storiche
- Il goco dei potenti (Luigi Lunari)
- Bozzetti dei costumi
- Il Piccolo dal 1947
Necessità del "Gioco dei Potenti"
Nella stagione '64/65, diciannovesima dalla fondazione dell'Ente e nella quale ha compiuto il proprio diciottesimo anno di vita, nonchè largamente oltrepassato le 5.000 recite complessive e i 100 testi rappresentati, il Piccolo Teatro ha voluto consapevolmente fare un ulteriore passo in avanti. Dai due mesi di repliche de “Le baruffe chiozzotte” al Teatro Lirico alla tournée italiana dello spettacolo, dalle recite milanesi di “Sul caso Oppenheimer” alle decine e decine di città visitate con questo testo, dalle recite di “Oppenheimer” a Sesto San Giovanni, a Cesano Maderno, a Concorezzo, a Legnano, a Valenza Po, a Crema, ecc., alla cosiddetta “operazione Teatro Carcano” in cui si è riportata la prosa, da “Il Signor di Pourceaugnac” a “La Lanzichenecco”, dai 40.000 spettatori del “Mistero” alla collaborazione con Eduardo De Filippo per la riapertura e programmazione del Teatro San Ferdinando di Napoli, dalla riapertura alla prosa del Teatro Lirico alla rinnovata accentuata sottolineata funzione di teatro popolare, dai “Canti e poesie della Libertà” con Milva e Arnoldo Foà al Lirico prima e in diverse città quindi, alle “Poesie e canzoni” di Brecht, ci troviamo di fronte ad un bilancio di ben 364 recite effettuate, di centinaia di incontri con il pubblico, di un complesso di attività e di ipotesi di lavoro che da solo basterebbe a nutrire, sul terreno della qualità e della quantità, della dinamica e della riflessione, ben più di una stagione.
Non pago di tutto ciò, che appartiene ormai alla propria storia e alla cronaca della nostra scena di prosa, il Piccolo Teatro conclude la stagione '64/65 e contemporaneamente apre la prossima con" Il gioco dei potenti ». In un primo tempo si era pensato ad un solo spettacolo ed oggi ci troviamo a produrne e a presentarne due, realizzati in due giornate e riuniti sotto un solo stesso titolo. “Il gioco dei potenti” conclude questo nostro anno di lavoro e senz'altro si proietta nel futuro dando fin da oggi appuntamento al pubblico per l'autunno prossimo.
Non a caso il primo Shakespeare del Piccolo Teatro, nell'ormai lontano 1948, fu il “Riccardo Il”, un “dramma storico” nuovo per l'Italia; non a caso dopo il “Riccardo Il” il “Riccardo III” prima e “Enrico IV” (parte prima) poi hanno impegnato scelte e responsabili fatiche di Giorgio Strehler, il che testimonia, all'interno della drammaturgia shakespeariana, di una particolare inclinazione di Strehler e nostra per le “cronache inglesi” del genio di Stratford.
Ne “Il gioco dei potenti” il Piccolo Teatro impegna quanto più possibile di proprie energie artistiche e organizzative; con “Il gioco dei potenti” il Piccolo Teatro orgogliosamente sottolinea la propria volontà di non adagiarsi nel culto delle proprie indiscutibili vittorie ma di voler portare avanti le proprie ricerche estetiche, i propri discorsi critici, il proprio destino di teatro popolare, specie quando tutto ciò corrisponde all'itinerario di lavoro di Giorgio Strehler.
Alla “congiuntura” economica ma soprattutto psicologica di certa società italiana, noi contrapponiamo la nostra permanente fiducia in una cultura e in un teatro “necessari” all'uomo d'oggi, e componenti insostituibili di una reale trasformazione della nostra civiltà.
PAOLO GRASSI