Il Teatro Stabile di Catania presenta:
Il giorno della civetta (1963)
Tre atti di Leonardo Sciascia e Giancarlo Sbragia
- Interpreti principali: Turi Ferro, Mario Valdemarin, Michele Abruzzo, Giuseppe Lo Presti, Ignazio Pappalardo, Giovanni Cirino, Elio Di Vincenzo, Salvatore Nicotra, Tuccio Musumeci, Fioretta Mari, Leo Gullotta
- Musiche: Angelo Musco
- Scene: Francesco Contrafatto
- Costumi: Sartoria Teatro Stabile Catania
- Regia: Mario Landi
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- 1.Turi Ferro 2.Mario Valdemarin 3.Michele Abruzzo - Foto di scena
Programma di sala (pagine 34)
- Introduzione allo spettacolo
- Rassegna stampa
- Gli autori - Gli interpreti
- Le produzioni del Teatro Stabile
- Fotografie
Introduzione allo spettacolo
“Il giorno della civetta” , di Leonardo Sciascia e Giancarlo Sbragia, di cui viene offerta una ripresa - richiestissima - al pubblico catanese, torna sul palcoscenico del teatro “Angelo Musco” trascinandosi dietro una lunga scia di successi ottenuti nelle maggiori “piazze” teatrali italiane. Il lavoro è stato presentato a Roma, a Milano, a Firenze e al festival nazionale della prosa di Bologna. Decine e decine di migliaia di spettatori lo hanno visto, le maggiori firme della critica nazionale ne hanno scritto, centinaia di articoli - saggi critico -letterari o semplice notizie riempiono l'archivio del Teatro stabile catanese, servizi radiofonici e televisivi hanno ampiamente illustrato l'avvenimento. C' è persino una lettera del direttore del teatro di stato di Kiev, signor Nikolai Michar, con la quale si richiede il testo del lavoro di Sciascia perché ne venga curata una rappresentazione nell'Unione Sovietica. La raccolta di questo materiale costituisce la testimonianza di un successo del quale il Teatro stabile di Catania ha tutto il diritto di essere fiero. “Il giorno della civetta” è stato tenuto a battesimo al teatro “Musco” la sera del 10 aprile 1963. Torna adesso sulla soglia delle cento repliche e con un diploma di merito non solo per gli autori, ma anche per gli attori della compagnia, giudicati unanimemente “impareggiabili”. Parecchi teatri italiani hanno richiesto di “ospitare” il lavoro per la prossima stagione teatrale.